Attualità
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30/11/2007 00:00

Affidamento progetto Aggregazione Adolescenziale Jungi a trattativa privata

di Redazione

Un’attenzione a Jungi, ai problemi del quartiere, al recupero sociale, soprattutto dei minori, soggetti esposti alla devianza e al disagio.

L’amministrazione comunale di Scicli ha approvato la proposta del Responsabile del Settore Affari Sociali per l’affidamento del progetto di “Aggregazione adolescenziale a Jungi” a mezzo di una trattativa privata. Il progetto è stato finanziato dalla Regione per un importo di 45 mila euro, cui il Comune di Scicli contribuisce per 11 mila 250 euro con fondi presi dal bilancio comunale.

Il progetto prevede che destinatari del servizio siano dodici adolescenti del quartiere Jungi, segnalati dall’Ufficio dei Servizi Sociali, che parteciperanno alle attività progettuali previste nel Centro di Aggregazione Adolescenziale che si costituirà nel quartiere. Fra le varie attività del Centro si terranno attività di laboratorio, espressive, sportive, il sostegno socio-educativo, corsi di giornalismo e di fotografia, oltre a vari incontri di formazione.

Il centro di aggregazione nascerà nei locali comunali di via Pietro Nenni. Il Comune, secondo quanto rende noto l’assessore alle politiche sociali Mario La Rocca, ha già invitato tutte le cooperative di Scicli che si occupano di servizi sociali, chiedendo loro di partecipare alla gara, e segnatamente al progetto migliorativo attraverso cui la gara sarà affidata. L’ultimo giorno utile per partecipare al bando comunale è il prossimo 7 dicembre. Subito dopo il centro aggregativi sarà attivato.

Nei laboratori saranno coinvolti uno psicologo, un assistente sociale, un animatore ludico-culturale, un animatore sportivo.

Il progetto mira al recupero e alla prevenzione della devianza di una fascia di popolazione particolarmente esposta a modelli valoriali negativi, in un quartiere che vive profonde contraddizioni. Zona di espansione, anche residenziale, della città, Jungi è oggi il quartiere più attrezzato in termini di servizi, ma vive realtà sociali spesso divergenti e lontane tra loro. All’edilizia residenziale privata si affianca quella economica e popolare, e ai ceti medio alti si alternano così quelli meno abbienti.

Negli anni scorsi sul tessuto minorile ha lavorato un centro finanziato dalla legge 285, con la finalità di creare occasione di animazione per i bambini e di educazione a sani principi di convivenza civile. Ora un nuovo centro aggregativo, nel tentativo di proseguire quell’opera di educazione delle nuove generazioni.