«Un blocco sociale parassitario e mafioso controlla i prezzi e i meccanismi della distribuzione dei prodotti»
di Michelangelo Barbagallo
Vittoria – Un attacco al ciliegino e alla legalità. Interviene in questo modo l’on. Francesco Aiello, consigliere comunale ed ex sindaco di Vittoria, dopo la trasmissione di Maurizio Costanzo che ha parlato del pomodorino di Pachino e delle infiltrazioni mafiose nella commercializzazione. Aiello va giù pesante e offre una visione differente e per certi versi preoccupante visto che ribadisce la presenza mafiosa nella filiera.
“Le dichiarazioni del procuratore Grasso sulle condizioni di dominio speculativo e mafioso in cui versa da anni la filiera agroalimentare corrispondono alla percezione diffusa che non solo alcuni grandi organi di stampa ma anche gli stessi operatori hanno da tempo acquisito – dice Aiello – E’ rilevante che finalmente la magistratura e le istituzioni segnino l’enorme contesto di dominio illegale in cui sono costrette a muoversi tutte le produzioni agricole del Mezzogiorno, in una rete larga e potente che va da Nord a Sud, dai mercati ai distributori che partecipano a vario titolo ed interesse a questo massacro del lavoro contadino e delle aziende agricole. Un’alleanza speculativa che unisce Nord e Sud contro il mondo agricolo, che trova nella grande distribuzione organizzata un sistema leader del processo di modernizzazione della distribuzione che si salda con tutte le vecchie pratiche mafiose o semplicemente speculative resistenti nei territori di produzione”.
Aiello denuncia: “Il linguaggio dell’ortofrutta italiana è meridionale, quello delle distorsioni e del dominio mafioso è nordista, con solide alleanze nelle aree del Sud. Un blocco sociale parassitario e mafioso controlla i prezzi e i meccanismi della distribuzione”. Aiello ribadisce che si è andati a creare una polemica sulle dichiarazioni degli ospiti in studio e sulle affermazioni di Costanzo, attaccando nei fatti i produttori e dimenticando i contenuti duri dell’intervista del procuratore Grasso.
Sulla vicenda interviene anche Agricoltura Primaditutto, con Angelo Giacchi e Giovanni Cirnigliaro, contestano: “La Rai, con Maurizio Costanzo attacca il pomodoro siciliano”. I due contestano il sindaco Nicosia che ha proposto lo sciopero del canone Rai: “Nicosia – contestano i due – dopo aver dormito per cinque anni, difende gli agricoltori con la balla dello sciopero del canone”. Il movimento agricolo sostiene che ci siano poteri forti che riescono a mobilitare i mass media per determinare crolli nei prezzi di vendita a sfavore dei produttori. Interviene anche Enzo Cilia di Sinistra, Ecologia e Libertà per il quale la vicenda è nota e plaude alla magistratura che la sta seguendo, ma trova inutile lo sciopero del canone Rai. Infine Cilia spiega che le organizzazioni mafiose si sono trasformate in soggetti legittimi che obbligano i produttori anche nella fornitura di servizi.
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