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26/05/2013 17:33

Anche ai tunisini interessa l’aeroporto di Comiso

Con la compagnia Tunisair

di Lucia Fava

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Tunisair
Tunisair

Comiso – Anche Tunisair sarebbe interessata al Vincenzo Magliocco. Sarebbe lo stesso presidente della Regione, Rosario Crocetta, in contatto con le autorità tunisine, ad avere intavolato una interlocuzione in tale direzione. È quanto il governatore siciliano avrebbe comunicato al deputato del Pd, Pippo Digiacomo. “L’aeroporto di Comiso – ha spiegato il parlamentare ibleo – ha una vocazione naturale che lo pone ad essere la porta del Mediterraneo. Oltre ai voli con il Nord Europa e il resto d’Italia, le rotte con il Maghreb costituiscono sbocchi interessanti per lo scalo comisano e per lo sviluppo dell’intero territorio. Naturalmente sarà la società di gestione a chiudere le varie trattative con i vettori, ma avere il presidente della Regione come convinto sostenitore del nostro aeroporto è un grande risultato, una grossa carta che ci giochiamo. Non dimentichiamo che l’obiettivo da raggiungere, insieme a lui e all’assessore ai Trasporti, è quello di fare rientrare Comiso tra gli aeroporti di interesse nazionale”.
Mancano ormai 6 giorni alla data di apertura del Vincenzo Magliocco. Giorni frenetici, densi di attività. All’aerostazione è un continuo via vai di operai e tecnici. Si puliscono gli spazi esterni, quelli all’ingresso, attorno alla pista, si fanno consegne, si tengono riunioni. Le luci della pista sono quasi perennemente accese per consentire gli ultimi collaudi. Fino a mercoledì si sono succeduti i voli di ricognizione dell’aereo radiomobile Piaggio P Avant II, che ha sorvolato la pista per gli ultimi test sulle radio-misure. Nel pomeriggio c’è stata, invece, una nuova riunione nei locali della Soaco con gli Enti di Stato preposti al soccorso. Si è discusso del Pea, il piano d’emergenza aeroportuale, per definire gli ultimi dettagli in vista dell’esercitazione di lunedì quando, sulla pista del Magliocco, verrà simulato un incidente aereo.
Con la firma, mercoledì pomeriggio, dei decreti di apertura e certificazione, ci si concentra già sulla fase due: far sì che lo scalo comisano “funzioni”. Per Giovanni Avola, segretario generale della Cgil e coordinatore del comitato ristretto degli Stati Generali della Provincia, il bello viene proprio adesso. “Le istituzioni e la politica – spiega Avola – devono rendere agibile l’intera area con un sistema di collegamento viario e ferroviario con i centri di interesse economico e produttivo”.
Avola pensa ad una connessione della struttura aeroportuale con i luoghi di produzione dei prodotti di eccellenza del territorio, primaticci e fiori innanzitutto. “Costruire, insomma, un sistema intermodale – aggiunge – che coniughi infrastrutture e produzione che sono i due cardini per un rilancio serio e vero dell’economia e dell’occupazione. Ovviamente il turismo, in tutte le sue declinazioni, è parte integrale di questo ragionamento”.
Anche per il deputato del Pdl, Giorgio assenza, la firma del decreto di apertura non è un punto di arrivo, bensì “un passaggio da cui partire per porre le basi della crescita, dello sviluppo, del benessere per Comiso e la provincia iblea nella sua unicità”. “Con l’impegno di sempre – ha assicurato l’on. Assenza -, contribuiremo al successo di un’opera fondamentale per lo sviluppo di un’economia dalle mille potenzialità, ma frenata dalla carenza infrastrutturale e dalla difficoltà di questo nostro lembo d’isola di uscire dalla sua marginalità”.

 

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