Dovrà attendere sino a 65 anni per la pensione parlamentare
di Redazione


Roma – Se la Casta è soprattutto leghista, come scrive Il Giornale in un articolo relativo ai ricorsi dei parlamentari contro lo slittamento dei vitalizi, a non far «sfigurare» i democratici ci pensano due siciliani. Si tratta degli ex dell’Ulivo Michele Cappella, catanese e Antonio Borrometi di Modica. Entrambi a Montecitorio nella XIII legislatura, dal 1996 al 2001. In totale sono 26 i deputati ricorrenti: 15 vengono dalla Lega, 7 dal Pdl, 3 dall’Ulivo e uno dal Prc.
L’ultima manovra economica del governo Monti obbliga deputati e dipendenti ad adeguarsi al regime pensionistico degli italiani. In sintesi se fin ora, ai parlamentari bastava raggiungere i cinquant’anni d’età per percepire la pensione, con il passaggio al nuovo regime l’età minima sale a sessant’anni. Attesa di ulteriori cinque anni è prevista per chi è rimasto a Montecitorio per una sola legislatura. Quest’ultimo è il caso di Cappella e Borrometi che ad aspettare fino a sessantacinque anni per ricevere il vitalizio per il duro lavoro svolto proprio non ci stanno.
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