Oggi Berlusconi compra la Belstaff di Che Guevara, domani s’accaparrerà i diritti d’autore sulla esse dislalica di Nichi Vendola.
di Redazione

Anche Berlusconi aspetta gli sconti per la muta al guardaroba? Pare proprio di sì.
Silvio ha comprato un piumino della Belstaff, o meglio, è stato il designer della “clothing company” di casa Malenotti (lo storico marchio inglese Belstaff appartiene oggi a una casa d’abbigliamento italiana) a confezionarne uno “ad usum imperatoris”.
Il presidente del consiglio sceglie per l’inverno una guardian jacket -total black- quattro tasche, in tessuto tecnico anti pioggia e anti freddo. Un modello che la Belstaff ha ideato per la nuova linea dedicata alla polizia di Stato. Perché la Polizia di Stato per chi non lo sapesse, veste Belstaff! Spesa, circa 700 euro.
Ma il problema non è il costo del piumino di Silvio al dettaglio, quanto il prezzo sociale che la Belstaff ha pagato per riscrivere la storia del proprio marchio. La casa inglese che ha fornito giubboni in pelle a fior fiori di comunisti, dagli anni 50 fino a pochi giorni fa (Che Guevara, tanto per citare un compagno di lusso, ne aveva a dozzine di giubbe in pelle Belstaff!), adesso veste il leader della destra, Silvio Berlusconi!
La campagna acquisti del capo del governo, dopo le defezioni di Fabio Granata, Italo Bocchino e compagnia futuribile dalle fila del PDL, non poteva non iniziare, e bene! dal negozio del nemico. Oggi Berlusconi compra la Belstaff di Che Guevara, domani s’accaparrerà i diritti d’autore sulla esse dislalica di Nichi Vendola. E chi vivrà vedrà..
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