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23/05/2016 10:53

Andrea Pazienza:60 anni fa nasceva “Miles Davis del fumetto”

di Redazione

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Roma, 23 mag. Oggi l’Italia celebra i 60 anni dalla nascita di uno dei suoi artisti piu’ controversi e innovativi, Andrea Pazienza, tragicamente morto per overdose il 16 giugno 1988 a soli 32 anni. ‘Andrea Pazienza ha reso l’autore di fumetti un personaggio, prima ancora della sua arte. Scherzando, diceva di essere una rockstar’, ricorda Oscar Cosulich che fu amico di Paz e suo direttore, dal 1986 al 1988, al periodico di fumetti e grafica Comic Art. Il suo modo di disegnare e il coraggio di stravolgere tutte le regole, di ritenersi autore assoluto, ossia sciolto da vincoli di autocensura, hanno fatto in Pazienza un mito. ‘Il suo e’ un caso tipico di tutti i geni: ha influenzato tutti ma non ha eredi perche’ e’ inimitabile spiega Cosulich . Per fare un paragone, si puo’ dire che sta al fumetto come Miles Davis sta alla tromba. Ha avuto il merito e il coraggio di abbattere tutta una serie di confini, di autocensure che esistevano nel campo dei ‘comics”. Disegnatore, scrittore, pittore, Pazienza ha rivoluzionato il mondo del fumetto e della narrazione, coniugando l’arte in tutte le sue forme. Nelle sue vignette come nelle sue storie da Zanardi a Pompeo, da Pentothal a Pertini, da Francesco Stella all’Investigatore senza nome ha affrontato e stravolto le regole abbattendo una serie di confini e di autocensure. La sua importanza e popolarita’ avanzo’ parallelamente alla sua arte e, forse, anche oltre, al punto che si autodefini ‘una rockstar’. Nato a San Benedetto del Tronto, nelle Marche, il 23 maggio 1956, figlio di un insegnante di educazione artistica, Andrea Pazienza cresce in Puglia nella citta’ natia del padre, San Severo. A dodici anni va a studiare a Pescara pur senza staccarsi mai da San Severo e dagli amici di sempre dove stringe amicizia col grande autore di fumetti Tanino Liberatore. Inizia a disegnare i suoi primi fumetti e a dipingere: nel 1973, a 17 anni, espone i suoi lavori in mostre collettive e personali. Nel 1974 la svolta: si iscrive a Bologna al Dams che frequenta saltuariamente e che lascia a due esami dalla laurea. Vive in pieno e con fervore gli anni della contestazione bolognese legata al movimento studentesco del ’77 e li inserisce come sfondo nel suo primo fumetto, quello che lo rivelera’ al mondo, ‘Le straordinarie avventure di Pentothal’, pubblicato su Alter Alter nel 1977. Da quel momento una serie impressionante di storie, disegni, vignette, dipinti che, malgrado si definisse ‘pigro e svogliato’, hanno invaso e stravolto il mondo del fumetto cambiandolo per sempre. Il tutto in 11 anni, fino al tragico 16 giugno 1988 quando Paz muore per overdose a Montepulciano. Pochi giorni prima di morire, Andrea Pazienza aveva consegnato al direttore di ‘Comic Art’, Oscar Cosulich, le tavole del suo ultimo racconto a fumetti destinato a restare incompiuto, Astarte, le avventure di un cane di razza molosso al fianco del suo padrone, Annibale, durante la Seconda guerra punica. .