Cronaca
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12/02/2016 12:41

Andrea Stival: Io, accusato ingiustamente da Veronica

Lei: "Eravamo amanti"

di Redazione

Lei: "Eravamo amanti"
Lei: "Eravamo amanti"

Santa Croce Camerina – Nuovo colpo di scena nel caso dell’omicidio del piccolo Loris Stival, il bambino di Santa Croce ucciso il 29 novembre 2014. Veronica Panarello, da sempre unica accusata dell’omicidio del figlio, sorprende tutti con una rivelazione incredibile: ad uccidere il bambino sarebbe stato il suocero, Andrea Stival, 53 anni. “Loris l’ha ucciso mio suocero perché aveva scoperto che eravamo amanti e minacciava di raccontare tutto a mio marito”.

Un tentativo di scaricare la colpa? O semplicemente la sceneggiata di una mente fragile? Oppure è la verità?

Difficile dirlo allo stato dei fatti. La donna, infatti, avrebbe ricostruito questa nuova dinamica a gennaio, in carcere a Catania, a colloquio con la psicologa. La direzione del carcere, poi, avrebbe immediatamente informato la Procura di Ragusa. Veronica Panarello, dichiara di aver ricordato tutto quando è andata a trovare il figlio al cimitero e di non aver parlato prima “Perché avevo paura che uccidesse anche il bimbo più piccolo”. La Procura per il momento tace e l’accusa dunque rimane sempre la stessa: Veronica Panarello è accusata di aver prima strangolato il figlio e poi di aver gettato il corpicino nel canalone del Mulino Vecchio. Una volta informata la Procura, tra l’altro, ai magistrati che l’hanno sentita non avrebbe detto nulla di rilevante, a parte il fatto di “essere diventata famosa come una diva di Hollywood”. In ordine di tempo, sarebbe la terza versione della donna: fino a pochi mesi fa, infatti, si è sempre dichiarata innocente, poi ha dichiarato di aver deposto il corpicino ma di non aver ucciso il bimbo, e poi, infine, l’accusa al suocero. La famiglia di Andrea Stival, tra l’altro, si dice serena e accusa la nuora di essere bugiarda e folle. Di un complice, in realtà, si è sempre parlato sin dall’inizio del giallo. Una presenza misteriosa che però è sempre stata smentita dalla Procura. Per la prima volta, tra l’altro, l’omicidio del piccolo Loris, secondo la versione fornita da Veronica, avrebbe un movente, movente da sempre mancante. E comunque, i familiari della donna non hanno mai esitato a condannare Veronica, anche con frasi pesanti. Famosa un’intercettazione ambientale fra Davide Stival, il marito di Veronica, i suoi genitori, tra cui il padre Andrea e la zia. La condanna di Veronica, per la sua stessa famiglia, era senza appello già dalle prime ore: “Tutto premeditato”. Poi, parlando dei “giri” in auto di Veronica, Davide esclama: “Ti rendi conto dei giri che ha fatto”. Il padre, dichiara: “Eh certo Davide, ha impiegato di più perché aveva Loris dentro la macchina”. Poi, Andrea Stival pronuncia quel famoso insulto: “Aveva Loris dentro la macchina e non sapeva dove cazzo doveva buttarlo il bambino. Buttana”.
 

 

L’avvocato di Andrea: Tutto falso

 

‘Andrea, il padre di Davide Stival, nonno di Loris non ha alcuna responsabilita’ in questa storia commenta Francesco Biazzo, avvocato di Andrea Stival; le telecamere in questa vicenda hanno detto tutto, scandagliando ogni secondo di quei giorni. E’ l’ennesima dichiarazione che a livello processuale è destituita di qualunque fondamento. Andrea non è stato mai coinvolto e la sua posizione è stata già vagliata in tutti i modi’. Il nonno e’stato già ammesso come parte civile al processo. ‘Non c’è alcuna immagine che ritragga il signor Andrea Stival entrare o uscire da quella casa. Anche le immagini dei tragitti dell’auto non hanno dato alcun elemento. A livello processuale conclude Biazzo è già emerso tutto’.