di Redazione
Un comunicato dal palazzo informa che, dopo lo scambio di accuse della scorsa settimana, il presidente della Provincia, Franco Antoci, e il presidente provinciale di Alleanza Nazionale, Carmelo Incardona, accompagnato dal capogruppo Enzo Pelligra, hanno dato vita ad un “confronto sereno e improntato al recupero di una piena condivisione delle scelte amministrative”. In primo piano, naturalmente, la questione dei contratti di co.co.co, del regolamento sulle posizioni organizzative. Il colloquio si è tenuto nella “prospettiva di avviare un chiarimento di fondo sulle scelte già fatte e di pianificare azioni congiunte d’intervento in una nuova fase di proposizione amministrativa”. Il presidente di An ha ribadito al presidente Ap “la sua fiducia – continua la nota -, ma ha esplicitato la volontà di una maggiore sintonia sul piano amministrativo”. Il presidente Antoci ha ribadito ad Incardona che “il suo obiettivo è di governare la Provincia con una coalizione coesa e di ricercare una forte sintonia con le forze politiche che la compongono”. Fin qui, dunque, il documento ufficiale. Che lascia il tempo che trova nel momento in cui ci si rende conto che il contrasto c’è stato, non è stato ancora sanato e che l’incontro di lunedì mattina lascia presupporre una sorta di intesa sulla gestione di determinate situazioni. Fuori dal politichese, insomma, è come se si fossero messi d’accordo, o quasi, sul tipo di interventi da effettuare per quanto riguarda gli argomenti oggetto di discussione, ovvero assunzioni ed incarichi. Ma non è così semplice. Il mezzo passo indietro compiuto da Incardona e il messo passo in avanti di Antoci sottolinea sì una volontà comune, ma non scongiura il tentativo di accerchiamento al presidente che mezzo Pdl, e forse più, vorrebbe compiere. Nella metà del Pdl che non ha battuto un colpo in questa vicenda dei co.co.co., c’è, ad esempio, Innocenzo Leontini troppo impegnato a resistere a Raffaele Lombardo e all’assessore Russo per non farsi strappare la sanità dalle mani, e speranzoso che il governo accolga almeno una parte residuale del suo piano sanitario che non ha trovato, a livello regionale, i necessari consensi. Quella della scorsa settimana, tra An e Antoci, è stata solo la prima scaramuccia di una guerra di nervi che si annuncia molto intensa e complessa. Rimane comunque sul tavolo la richiesta di verifica da parte dell’Mpa di Riccardo Minardo che vorrebbe entrare in giunta nonostante il no assoluto di quelli del Pdl che non accetterebbero mai una compartecipazione di governo con Minardo ritenuto un traditore per le alleanze con il centrosinistra a Vittoria e Modica.
Telenova
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