di Redazione

Il 29 settembre scorso, in occasione della Notte Bianca, a Cesena, venivano distribuiti gratuitamente, a fini promozionali, prodotti ortofrutticoli sciclitani.
C’è un sottile filo rosso che da qualche mese unisce Scicli a Cesena, e il nome di questo filo è Apofruit.
La cooperativa romagnola assocerà direttamente i produttori siciliani e gestirà uno stabilimento per la lavorazione dei prodotti orticoli in contrada Landolina, a Donnalucata, sulle ceneri della cooperativa Risorgimento. Stamattina, alla presenza tra gli altri del sindaco di Cesena, Giordano Conti, e dei vertici di Apofruit, la presentazione della importante iniziativa imprenditoriale.
Apofruit Italia (3.800 produttori associati in 9 stabilimenti di produzione) in Sicilia aveva operato attraverso tre cooperative: COD, Cooperativa Ortofrutticola Deliana, nell’area delle pesche e nettarine tardive della provincia di Caltanissetta, Valletnea, in provincia di Catania per gli agrumi biologici e
“Siamo abituati a lavorare le produzioni dei nostri soci –ha affermato Enzo Treossi Presidente di Apofruit Italia – ed ora dall’inizio del 2008 i soci di questa zona potranno contare sui servizi e sulla capacità organizzativa e finanziaria di una grande impresa, solida ed efficiente. Non solo, ma il valore aggiunto portato dalla lavorazione in questo stabilimento rimarrà a Donnalucata. Il nostro auspicio è di poter diventare, al più presto, un punto di riferimento per l’ortofrutticoltura di questa area”.
Primo passo in questa direzione è un accordo con la multinazionale Syngenta, uno dei leader mondiali nel settore delle sementi, per la commercializzazione esclusiva di nuove varietà di pomodoro. Ne ha parlato Enrico Rappuoli, Marketing Manager della multinazionale nella Tavola rotonda moderata da Mirko Aldinucci, caporedattore de Il Corriere Ortofrutticolo. L’introduzione delle novità in Italia si scontra con la frammentazione dei produttori, fa sapere Rappuoli e pertanto “abbiamo scelto un partner di forte peso a livello nazionale come Apofruit, anche perché crediamo alla Sicilia come area di grande sviluppo nel prossimo futuro”.
“Anche nel settore orticolo – ha affermato Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – come già avviene da anni nel campo frutticolo, si sta diffondendo la gestione delle novità vegetali attraverso un “club di prodotto”. L’ortofrutticoltura siciliana ha trascurato il mercato estero. Noi vogliamo sviluppare la presenza del prodotto siciliano con una strategia che per il pomodoro si qualifica nell’innovazione, e per l’estero, proponendo progetti anche ai nostri concorrenti (vedi uva senza semi)”.
“L’ortofrutticoltura italiana ha bisogno del prodotto siciliano –ha specificato Gianni Bonora, Direttore CPR System-, ma che sia innovativo e così potremo tentare di abbassare anche della metà quei costi che per la logistica incidono al 50% sul consumatore finale”.
“Su 100 milioni del nostro fatturato siciliano –ha sostenuto Roberto Fiammenghi direttore acquisti Coop Italia- il 50% sono arance e il 40% pomodori da Ragusa in giù. Occorre fornire prodotti che piacciano al consumatore. Valga l’esempio del pomodoro ciliegino che ora rappresenta quasi il 50% del venduto italiano. Dobbiamo spingere sull’italianità, sulla tipicità e località. Ben venga questa iniziativa di Apofruit Italia che va in questo senso”.
Luciano Sita, Presidente Legacoop Agroalimentare ha parlato di “Festa perché è l’occasione per capire che copn la cooperazione certi problemi diventano opportunità per costruire il futuroi, che consta anche nel difendere i nostri prodotti e cercare di esportarli in maniera più massiccia”.
Progetti e strategie sono stati illustrati anche da un punto di vista più tecnico, grazie alle due relazioni di Piero Turroni, Direttore Tecnico e Qualità di Apofruit Italia (Le novità per gli agrumi, le drupacee tardive e l’uva della Sicilia centrale) e di Ernesto Fornari, Direttore MOC Mediterraneo (Le nuove opportunità per l’orticoltura di serra).
Apofruit Italia – 3.800 produttori associati, 9 stabilimenti di produzione (
Primo passo in questa direzione è un accordo con la multinazionale Syngenta, uno dei leader mondiali nel settore delle sementi, per la commercializzazione esclusiva di nuove varietà di pomodoro. Ne ha parlato Enrico Rappuoli, Marketing Manager della multinazionale nella Tavola rotonda moderata da Mirko Aldinucci, caporedattore de Il Corriere Ortofrutticolo. L’introduzione delle novità in Italia si scontra con la frammentazione dei produttori, fa sapere Rappuoli e pertanto “abbiamo scelto un partner di forte peso a livello nazionale come Apofruit, anche perché crediamo alla Sicilia come area di grande sviluppo nel prossimo futuro”.
“Anche nel settore orticolo – ha affermato Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – come già avviene da anni nel campo frutticolo, si sta diffondendo la gestione delle novità vegetali attraverso un “club di prodotto”. L’ortofrutticoltura siciliana ha trascurato il mercato estero. Noi vogliamo sviluppare la presenza del prodotto siciliano con una strategia che per il pomodoro si qualifica nell’innovazione, e per l’estero, proponendo progetti anche ai nostri concorrenti (vedi uva senza semi)”.
“L’ortofrutticoltura italiana ha bisogno del prodotto siciliano –ha specificato Gianni Bonora, Direttore CPR System-, ma che sia innovativo e così potremo tentare di abbassare anche della metà quei costi che per la logistica incidono al 50% sul consumatore finale”.
“Su 100 milioni del nostro fatturato siciliano –ha sostenuto Roberto Fiammenghi direttore acquisti Coop Italia- il 50% sono arance e il 40% pomodori da Ragusa in giù. Occorre fornire prodotti che piacciano al consumatore. Valga l’esempio del pomodoro ciliegino che ora rappresenta quasi il 50% del venduto italiano. Dobbiamo spingere sull’italianità, sulla tipicità e località. Ben venga questa iniziativa di Apofruit Italia che va in questo senso”.
Luciano Sita, Presidente Legacoop Agroalimentare ha parlato di “Festa perché è l’occasione per capire che copn la cooperazione certi problemi diventano opportunità per costruire il futuroi, che consta anche nel difendere i nostri prodotti e cercare di esportarli in maniera più massiccia”.
Progetti e strategie sono stati illustrati anche da un punto di vista più tecnico, grazie alle due relazioni di Piero Turroni, Direttore Tecnico e Qualità di Apofruit Italia (Le novità per gli agrumi, le drupacee tardive e l’uva della Sicilia centrale) e di Ernesto Fornari, Direttore MOC Mediterraneo (Le nuove opportunità per l’orticoltura di serra).
Apofruit Italia – 3.800 produttori associati, 9 stabilimenti di produzione (
Primo passo in questa direzione è un accordo con la multinazionale Syngenta, uno dei leader mondiali nel settore delle sementi, per la commercializzazione esclusiva di nuove varietà di pomodoro. Ne ha parlato Enrico Rappuoli, Marketing Manager della multinazionale nella Tavola rotonda moderata da Mirko Aldinucci, caporedattore de Il Corriere Ortofrutticolo. L’introduzione delle novità in Italia si scontra con la frammentazione dei produttori, fa sapere Rappuoli e pertanto “abbiamo scelto un partner di forte peso a livello nazionale come Apofruit, anche perché crediamo alla Sicilia come area di grande sviluppo nel prossimo futuro”.
“Anche nel settore orticolo – ha affermato Renzo Piraccini, Direttore Generale di Apofruit Italia – come già avviene da anni nel campo frutticolo, si sta diffondendo la gestione delle novità vegetali attraverso un “club di prodotto”. L’ortofrutticoltura siciliana ha trascurato il mercato estero. Noi vogliamo sviluppare la presenza del prodotto siciliano con una strategia che per il pomodoro si qualifica nell’innovazione, e per l’estero, proponendo progetti anche ai nostri concorrenti (vedi uva senza semi)”.
“L’ortofrutticoltura italiana ha bisogno del prodotto siciliano –ha specificato Gianni Bonora, Direttore CPR System-, ma che sia innovativo e così potremo tentare di abbassare anche della metà quei costi che per la logistica incidono al 50% sul consumatore finale”.
“Su 100 milioni del nostro fatturato siciliano –ha sostenuto Roberto Fiammenghi direttore acquisti Coop Italia- il 50% sono arance e il 40% pomodori da Ragusa in giù. Occorre fornire prodotti che piacciano al consumatore. Valga l’esempio del pomodoro ciliegino che ora rappresenta quasi il 50% del venduto italiano. Dobbiamo spingere sull’italianità, sulla tipicità e località. Ben venga questa iniziativa di Apofruit Italia che va in questo senso”.
Luciano Sita, Presidente Legacoop Agroalimentare ha parlato di “Festa perché è l’occasione per capire che copn la cooperazione certi problemi diventano opportunità per costruire il futuroi, che consta anche nel difendere i nostri prodotti e cercare di esportarli in maniera più massiccia”.
Progetti e strategie sono stati illustrati anche da un punto di vista più tecnico, grazie alle due relazioni di Piero Turroni, Direttore Tecnico e Qualità di Apofruit Italia (Le novità per gli agrumi, le drupacee tardive e l’uva della Sicilia centrale) e di Ernesto Fornari, Direttore MOC Mediterraneo (Le nuove opportunità per l’orticoltura di serra).
Apofruit Italia – 3.800 produttori associati, 9 stabilimenti di produzione (
© Riproduzione riservata