Cronaca
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19/09/2016 09:19

Appiccarono un incendio all’ufficio notifiche, arrestate due persone

La vigilia di Natale 2015

di Irene Savasta

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Carmelo Ricca
Carmelo Ricca

Comiso – Avevano appiccato il fuoco all’ufficio protocollo del Comune di Comiso poco prima della vigilia di Natale del 2015. Oggi, sono stati arrestati Carmelo Ricca, 48 ani e Michele Mario Sidoti, 60 anni.

 

Sarebbero loro, infatti, i responsabili di quell’incendio che, secondo la polizia di stato, sarebbe stato appiccato per distruggere una cartella fiscale da 8 mila euro che avrebbe dovuto pagare un loro parente. I due  sono stati arrestati in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura di Ragusa.

Secondo le indagini della squadra mobile, della Digos e del commissariato di Comiso, sarebbe stato Ricca a sfondare la porta dell’ufficio e a cosparegere di benzina l’ufficio notifiche. Il complice lo avrebbe aspettato in auto. 

 

I due sono già volti noti alle forze dell’ordine: Carmelo Ricca, nato a Vittoria, sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza (associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina, ricettazione, porto abusivo di armi) e Michele Mario  Sidoti nato in Venezuela  (associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione, truffa, emissione di assegni a vuoto). Erano stati i vigili del fuoco a spegnere le fiamme dell’ufficio di via Flaccavento, intorno alle 5 del mattino. Fondamentale è stato l’aiuto delle telecamere di video sorveglianza: da un attento esame delle immagini gli agenti hanno  individuato oltre al viso di uno degli incendiari, anche il complice a bordo dell’auto utilizzata per raggiungere il Comune.

 
Un altro dato importante è emerso dal traffico telefonico dei due indagati, difatti proprio quella notte ed in corrispondenza dell’orario in cui è stato appiccato l’incendio, Sidoti e Ricca si sono sentiti telefonicamente e i loro telefoni si trovavano proprio nella zona del delitto, a differenza di quanto da loro dichiarato quando convocati presso la Squadra Mobile e subito dopo essere stati sottoposti ad una accurata perquisizione.
Le immagini degli impianti di video sorveglianza e tutte le altre tecniche investigative hanno permesso di ricostruire come segue le diverse fasi dell’incendio; Sidoti guidava la macchina, Ricca parzialmente travisato scendeva con un bidone in mano, entrava al Comune, sfondava alcune porte e cospargeva la benzina sui documenti per poi dare fuoco e fuggire.
 
 
Aver dedicato del tempo proprio per cospargere bene di liquido infiammabile all’interno dell’ufficio notifiche ha fatto sospettare gli investigatori della Polizia di Stato che lì poteva essere trovato il movente.
 
 
E’ stato  individuata una cartella esattoriale a carico di un familiare dei due indagati per oltre 8.000 euro, pertanto è da ritenere che per cercare (erroneamente) di eliminare questo debito con lo Stato Italiano, i due hanno appiccato l’incendio. Inoltre è d’obbligo sottolineare che la cartella esattoriale era stata emessa perché il trasgressore aveva firmato assegni a vuoto per migliaia di euro a danno dei creditori.
 
 
Vi è da sottolineare che l’incendio ha creato danni per migliaia di euro e la parziale inagibilità degli uffici comunali, proprio per la devastante forza delle fiamme appiccate che ha messo in grave pericolo di vita anche gli abitanti della zona, salvati dal pronto intervento della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco.
 
 
 
Ieri gli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di Comiso, hanno atteso di individuare i due destinatari della misura cautelare in carcere per alcune ore sotto casa. Non appena sono stati individuati entrambi, è scattato il blitz e quindi la cattura;
Ricca oltre al reato di incendio dovrà rispondere anche della violazione reiterata della Misura di Sicurezza Antimafia della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno.