Catania - La XIV edizione del Bellini Festival continua la sua programmazione del mese di settembre con un astro nascente del concertismo internazionale, il pianista Ruben Micieli: l'acclamato talento ragusano sarà protagonista assoluto del concerto intitolato “Allegretto” in programma il 29 Settembre alle ore 20.30 nella sede della Badia di Sant’Agata di Catania, sede pluridecennale dei concerti della kermesse etnea. Micieli sarà impegnato in un repertorio difficile e di rarissimo ascolto, che offrirà numerose trascrizioni ottocentesche delle melodie più celebri tratte dalle opere di Vincenzo Bellini. Tra queste, la Fantasia brillante op. 48 sull’opera “I puritani” di Joseph Leybach, la Fantasia brillante op. 50 n. 3 su “I Capuleti e i Montecchi” di F Beyer e la Fantasia brillante op. 67 sull’opera “Norma” di J. Leybach.
Il musicista 25enne eseguirà anche due Notturni op. 27 e la Sonata op. 35 n. 2 di Fréderic Chopin, grande estimatore del melodramma belliniano. “Ruben Micieli est un virtuose né … il est un talent hors pair”, ha detto di lui il collega Aquiles Delle Vigne, presso la Mozarteum University di Salisburgo. Attratto dalla musica fin dall’età di 5 anni Micieli, nato a Ragusa nel 1997 e residente a Comiso, nella sua ancor giovane carriera ha già conseguito riconoscimenti in oltre 40 concorsi nazionali e internazionali.
Ultimo in ordine cronologico, il secondo premio al “Franz Liszt Piano Competition” di Weimar-Bayreuth (2018), dove gli è stato assegnato anche il Premio speciale per la migliore interpretazione della Sonata in si minore di Liszt. L'artista ha suonato come solista con diverse orchestre, quali la Staatskapelle Weimar Orchestra e la Arturo Toscanini di Parma: il suo recente debutto al Teatro Municipale di Piacenza, con l’integrale degli Studi di Chopin, ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica. Dopo l'appuntamento di giovedì, Micieli sarà di nuovo ospite del Bellini Festival il 27 ottobre, per un concerto in cui accompagnerà il duo formato dal soprano turco-italiano Gonca Dogan e dal tenore Filippo Micale, con arie di Giovanni Pacini, Saverio Mercadante, Gaetano Donizetti e Francesco Florimo, il compagno di studi e depositario della memoria di Bellini.