Attualità
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12/05/2015 15:35

Aricò fa le cose per bene

Anche sulle invalidità

di Gabriele Giannone

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Maurizio Aricò
Maurizio Aricò

Modica – L’era copernicana del Manager sanitario Maurizio Aricò compie i primi effetti concreti.
Quando Lucia Borsellino, Assessore regionale alla sanità, lo scelse per riorganizzare la sanità in provincia di Ragusa aveva ben chiaro quali sarebbero stati gli effetti della curatela di Maurizio Aricò.
Il pediatra pavese dal 1 luglio dello scorso anno ha avuto il merito di riossigenare la moribonda sanità iblea. Ottimizzazione dei servizi all’utenza, accelerazione dei progetti cantierabili, razionalizzazione delle risorse.
Incassato il decreto di finanziamento per il nuovo ospedale di Ragusa (8 milioni di euro), stamane è stata la volta della presentazione del nuovo progetto di ristrutturazione del Pronto Soccorso del “ Maggiore” di Modica. Il merito è avere allineato tutte le istituzioni, sindaco compreso, al progetto comune. Nessuna sudditanza.
“Ai santi e ai bambini si promette quando si può mantenere”. Ha esordito così davanti ai giornalisti, con a fianco la governance dell’azienda, il manager Aricò, gonfiandosi il petto per essere riuscito a dipanare la complessa matassa del pronto soccorso di Modica, luogo dove si sono impantanati in passato tanti buoni propositi dei suoi predecessori. Ma la vera notizia è un’altra. Riguarda quella cosiddetta lotta agli sprechi che Aricò conduce in maniera quasi silente. Aveva già dichiarato tutto il suo dissenso sull’accademico ricorso alle legge 104 di alcuni dipendenti e alla sperequazione delle invalidità civili che a Ragusa sembrano fatte apposta per approfittare della sanità buona.
Il coltello dell’austerity Aricò lo affonda nella carne viva delle commissioni sanitarie appunto. Alla Presidenza della Commissione d’ora in avanti ci sarà il medico legale dell’Azienda. Una lettura molto popolare se si vuole, ma che contiene tutti i clichè della verità. Ogni anno sul tavolo delle commissioni sanitarie ragusana finiscono più di 20 mila richieste per vedere riconosciuta l’invalidità civile. Un cambio di guardia che permetterà di garantire una maggiore trasparenza nelle procedure, scongiurando il rischio che si ripetano spiacevoli episodi registrati in passato. Un sistema di welfare che Aricò vuole smontare, così come quei 30 mila accessi al pronto soccorso, 10 mila dei quali sono quelli strettamente necessari.