Cronaca
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13/03/2010 19:56

Arrestati i ladri di fili di rame

Il materiale è stato restituito all'ENEL

di Redazione

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Vittoria, 13 marzo – Ieri, a conclusione di un predisposto servizio per il contrasto ai reati predatori, i Carabinieri della compagnia di Vittoria, hanno tratto in arresto cinque uomini, tutti pregiudicati, per il furto dei cavi di una linea elettrica che fornisce le abitazioni e le aziende agricole della campagna tra Vittoria e pedalino, frazione di comiso.
I Carabinieri della stazione di Comiso, che già da tempo stavano investigando su questa particolare tipologia di furti che si verificano periodicamente a danno delle linee elettriche più isolate che corrono lungo strade interpoderali molto poco frequentate specialmente nelle ore notturne, nella nottata di ieri venerdì 12, durante un servizio opportunamente predisposto, hanno sorpreso cinque vittoriesi che in località contrada bosco piano, con l’ausilio di alcune grosse tenaglie e trincia cavi, arrampicandosi lungo i pali di una linea elettrica, ne stavano asportando i cavi.
Subito fermati i cinque venivano identificati in Vito Scafidi, 31enne, nullafacente, Lorenzo Grasso 31enne, nullafacente, Devis D’angelo 25enne, operaio, Massimo D’angelo, 35enne, nullafacente e Giovanni Cabibbo 43enne, pastore, ritenuto dai militari l’organizzatore delle azioni delittuose.
Al termine dell’attività investigativa venivano ricuperati più di kg. 820 di cavi in rame che i cinque malviventi avevano lasciati divise in matasse in vari punti lungo la linea elettrica con l’intenzione di recuperarli alle prime luci dell’alba per poi rivenderli e trarne un guadagno che, visto il valore attuale della materia prima, potrebbe essere quantificato in qualche migliaio di euro.
Lo stesso materiale è stato poi restituito al responsabile di zona della società ENEL che sarà ora impegnata a ripristinare la linea elettrica che, a causa del danneggiamento, ha lasciato al buio per alcune ore le abitazioni e le aziende agricole della zona.
I cinque malviventi, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso il carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria iblea, di fronte alla quale dovranno tutti rispondere di furto aggravato, danneggiamento e interruzione di servizio di pubblica necessità.
Ora i Carabinieri di Comiso stanno investigando per capire se altri furti analoghi accaduti nei mesi scorsi possono essere riconducibili alla stessa banda.