C'è l'ufficialità. E' un 22enne
di Redazione


Scicli – Il sogno di sfuggire alla cattura imbarcandosi dal porto di Tolone in Francia, alla volta della Tunisia si è infranto la sera del 23 marzo, in un albergo in cui si trovava in compagnia di un congiunto. Si trova in carcere, a Sanremo, Anis Khalifa, il 22enne insospettabile tunisino ritenuto l’autore dello stupro della guardia medica di Scicli, di cui è stata vittima una dottoressa 53enne.
A trarlo in arresto la gendarmeria francese, su indicazione dei carabinieri di Modica, e del capitano Alessandro Loddo, francese di madrelingua, circostanza che ha permesso alle forze dell’ordine dei due paesi di coordinare le indagini con grande sinergia. A illustrare i dettagli dell’operazione il procuratore capo di Modica Francesco Puleio: “La foto del giovane è stata riconosciuta dalla vittima, attendiamo il riscontro del Dna, ad opera dei Ris, per avere certezza definitiva della sua responsabilità. Il giovane è stato accompagnato alla frontiera dalla polizia francese perché clandestino”. Anis viene descritto dai tunisini che lo hanno frequentato a Scicli come un ragazzo solitario. “Decisiva è stata la collaborazione della comunità islamica nel tracciare gli spostamenti del tunisino nel suolo italiano e poi il tentativo di fuga da Tolone” –dice Puleio-. Il procuratore dice di non voler fare polemica, ma ci tiene a sottolineare che lo stupro della Guardia Medica è un fatto “estraneo”, “unico”, “non usuale” in questo territorio. “Una indagine condotta sul territorio nazionale fissa nel 31% la media delle donne che hanno subito molestie. In Veneto tale media è del 34%, in provincia di Ragusa molto inferiore: dal 2002 al 2009 gli episodi di molestie sono stati quindici, maturati quasi sempre in ambito familiare”. Il giovane viveva in centro, lavorava saltuariamente nelle serre, aveva avuto il permesso di soggiorno ma non gli era stato rinnovato.
Le indagini si appuntano ora su chi ha favorito la fuga del giovane, che prima di compiere lo stupro insieme a un connazionale si era recato alla Guardia Medica quasi a fare un sopralluogo. Ma accanto a chi lo ha favorito ci sono tanti tunisini residenti a Scicli, che hanno dato le informazioni necessarie agli inquirenti per arrestare il giovane, un attimo prima che salpasse verso la sospirata impunità.
Il comunicato ufficiale
Questa mattina si è conclusa la fuga del cittadino extracomunitario che nella notte del 18 marzo us., dopo aver fatto irruzione all’interno dei locali della Guardia Medica di Scicli, aveva abusato sessualmente della dottoressa di turno, costretta a soggiacervi dietro minaccia di un coltello puntato alla gola.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Modica ed affidate ai Carabinieri della Compagnia di Modica, si sono avvalse anche della collaborazione del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania e della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione “Sicilia”. Nel corso di una ininterrotta attività di controllo del territorio, grazie anche alla collaborazione fornita dall’intera comunità islamica di Scicli, si è riusciti a risalire all’identità del cittadino extracomunitario ritenuto responsabile dello stupro e identificato in ANIS KHALIFA, 22enne tunisino, da diversi anni in Italia. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di tracciarne gli spostamenti sul suolo italiano e di localizzarlo a Tolone, in Francia, ove il giovane, per evitare la cattura, si era rifugiato in un albergo in attesa, probabilmente, di imbarcarsi per la Tunisia. I carabinieri di Modica, grazie alla preziosissima e tempestiva collaborazione della Polizia francese, sono riusciti a farlo individuare e fermare. Il giovane, peraltro, veniva posto in regime di fermo per aver fatto ingresso clandestino nel territorio francese.
La foto del giovane tunisino è stata posta in visione alla vittima della violenza, che ha immediatamente riconosciuto in ANIS KhaliFA l’autore dello stupro.
Alla luce di quanto sopra, la Procura della Repubblica di Modica, ravvisando gravi indizi di colpevolezza a carico del KHALIFA e temendo che lo stesso potesse darsi alla fuga una volta messo in libertà dalle autorità francesi, ha richiesto ed ottenuto dal tribunale di Modica un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere a suo carico per i reati di violenza sessuale, rapina e lesioni personali aggravate, porto illegale di oggetti atti ad offendere e violazione di domicilio.
Giunto in Italia accompagnato dalla Police Nazionale francese, che lo ha respinto in Italia a seguito del suo ingresso clandestino oltralpe, il giovane tunisino, al quale è stata immediatamente notificata dai Carabinieri di rvlodica e Ventimiglia una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Modica, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di San Remo in attesa del suo trasferimento a Modica ove, nei prossimi giorni, verrà sottoposto ad interrogatorio.
Nel frattempo sono in corso gli accertamenti tecnici specialistici da parte dei Carabinieri del RIS di Messina sul materiale biologico repertato sulla scena del crimine.
Le reazioni
Si è conclusa in una camera d’albergo di Tolone, in Francia, la fuga di Anis Khalifa, il 22enne tunisino arrestato dalla gendarmeria francese, su indicazione dei carabinieri di Modica perché ritenuto responsabile dello stupro del 17 marzo ai danni della dottoressa in servizio alla Guardia medica di Scicli.
Rabbia, sollievo, soddisfazione. Sono i sentimenti che prova la comunità sciclitana, insieme, ed è questo il fatto rilevante, a quella tunisina.
“Siamo contenti dell’arresto, abbiamo collaborato con i carabinieri e siamo soddisfatti che il caso sia stato risolto –afferma Alì Ghadab, che insieme a qualche decina di suoi connazionali mercoledì sera ha partecipato alla fiaccolata contro ogni forma di violenza a Scicli. “E’ assurdo il gesto del nostro connazionale, tutti abbiamo moglie e figli e i medici sono nostri amici, persone che si sacrificano per gli altri. Anche noi vogliamo controlli e ordine”.
Il sindaco di Scicli, Giovani Venticinque è sollevato: “Grazie all’abnegazione, all’incessante lavoro dei carabinieri e della Procura di Modica è stato assicurato alla giustizia il criminale che ha compiuto il vile gesto. Un grazie a tutte le forze investigative che hanno collaborato alla riuscita, in tempi brevi, dell’arresto del responsabile dello stupro”.
L’on. Orazio Ragusa: “La tempestiva cattura del presunto responsabile del grave fatto di cronaca è il segno evidente dell’alto livello professionale degli organi inquirenti che operano nella nostra provincia. Ringrazio le forze dell’ordine per il lavoro svolto e la dottoressa, vittima della violenza, per la forza e il coraggio con cui è riuscita a gestire la delicata vicenda, contribuendo anche all’individuazione del responsabile. Mi fa piacere inoltre che i rappresentanti delle comunità di cittadini extracomunitari, presenti a Scicli, hanno collaborato con le forze dell’ordine”.
Alla soddisfazione del capogruppo del Pd Sicilia alla Provincia, Silvio Galizia, si aggiunge infine quella dell’antiracket di Scicli: “E’ stato lo straordinario lavoro, portato avanti con grande professionalità e impegno dei Carabinieri e dai Magistrati a consentire l’arresto del cittadino tunisino che ha aggredito e violentato il medico dell’Asp, durante il servizio alla Guardia medica di Scicli. Ci congratuliamo per la brillante operazione”.
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