Serve la doppia lettura di Camera e Senato
di Redazione

Palermo – Con 59 voti a favore, un voto contrario e un astenuto, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge sulla riduzione dei parlamentari regionali da 90 a 70.
Trattandosi di una modifica dello Statuto siciliano, così come avviene per le modifiche costituzionali, la legge adesso sarà trasmessa al parlamento nazionale per la doppia lettura di Camera e Senato. Prima della votazione, il presidente dell’Ars Francesco Cascio aveva negato, appellandosi al regolamento, la possibilità di procedere con voto segreto, come chiesto da alcuni deputati. Nelle disposizioni transitorie del ddl è prevista la modifica dell’attuale legge elettorale della Regione siciliana. L’Ars ha anche approvato il disegno di legge-voto che prevede modifiche all’articolo 36 dello Statuto in materia di entrate tributarie. Anche in questo caso è necessario il doppio passaggio al parlamento nazionale.
“Siamo la prima Regione in Italia a ridurre liberamente e velocemente il numero dei parlamentari regionali”. Così il presidente Cascio, ha commentato l’approvazione del ddl.
“L’approvazione del ddl all’Ars che prevede il taglio del numero dei deputati da 90 a 70 è un segnale di grande senso di responsabilità nei deputati che l’hanno approvato all’unanimità” ha detto il presidente della Regione SiciliaRaffaele Lombardo commenta a caldo il testo approvato.
“Entro gennaio incontreròil presidente del Consiglio Mario Monti sul tema del federalismo fiscale, ma visto che questo testo dovrà essere approvato in doppia lettura dai due rami del parlamento parleremo con Monti anche di questo. Per noi è importante un confronto con il premier. Spero che l’incontro avvenga prima di Natale”. Secondo Lombardo più che la riduzione del numero dei deputati sarebbe stato importante ridurre le indennità dei parlamentari. “Il costo delle indennità incide per il 10% dei costi totali”. E ancora: “Con questo ddl abbiamo messo mano a un punto dello statuto della Regione Sicilia che prevede 90 deputati. Ora vedremo quanto inciderà sulla riduzione dei costi dell’apparato amministrativo e legislativo”.
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