Modica - Una donna, Maria Russo, di 35 anni, e' stata trovata morta la notte scorsa nella zona della collina dell'Itria a Modica,. La vittima, secondo quanto accertato dagli investigatori, mostrava evidenti segni di strangolamento. Ad ucciderla sarebbe stato il marito, Orazio Toscano, che dopo alcune ore si e' costituito ai carabinieri. La donna, secondo una ricostruzione dei militari, era uscita di casa in tarda serata con il marito. E al culmine di un'animata discussione, l'uomo avrebbe preso una cinghia e strangolato la moglie, poi l'avrebbe colpita con un grosso masso alla testa e tentato, senza riuscirvi, di gettarla in un dirupo. All'origine del delitto sembra ci siano motivi passionali.
Tra i due coniugi da qualche tempo i rapporti si erano deteriorati, tanto da rischiare di sfociare nella separazione. Pare che l’uomo fosse geloso. Ieri sera il vano tentativo di riappacificazione. Orazio Toscano si era appartato con la donna a bordo dell’utilitaria, una Toyota Yaris, acquistata una decina di giorni fa, come regalo per la moglie. La discussione è subito sfociata nella tragedia. L’uomo è stato arrestato per omicidio volontario.
I due erano separati da qualche tempo. Lui è operaio edile, originario di Lentini. La donna lascia tre bambini, di 15, 10 e 7 anni, che al momento sono stati affidati ai nonni. I due coniugi stavano insieme da 20 anni, quasi dall’età adolescenziale, ma da diverso tempo in crisi.
Abitavano in via Nuova Sant'Antonio, al quartiere Dente.
Il 31 dicembre del 2008 l'uomo aveva minacciato di darsi fuoco con una tanica di benzina davanti al Comune di Modica, perchè disoccupato.
Stamani a Modica è arrivato da Lentini il padre di Orazio Toscano, che si è recato al quartiere Dente, nella casa nonni materni dei suoi nipoti, dove i bambini si trovano attualmente.
La vicenda della coppia
Orazio Toscano, 39 anni, originario di Lentini, da ventuno residente a Modica, ha ucciso la moglie, Maria Russo, all’anagrafe, Concita nel quotidiano. Un’azione probabilmente premeditata. Questo lo stabilirà la magistratura inquirente. La coppia stava attraversando un periodo difficile. Martedì sera, mentre gran parte dei modicani era davanti alla Tv per assistere alla partita di Champion’s League tra Chelsea e Inter, i due avrebbero deciso di uscire di casa, risiedevano al numero 27 di Via Nuova Sant’Antonio, vicino al Convento dei Frati Cappuccini, per discutere lontano dai tre figli, rispettivamente di 15, 10 e 7 anni, della loro situazione. A bordo della Toyota Yaris che l’uomo aveva acquistato da poco, si sono diretti per il Quartiere Dente verso la zona panoramica di Via San Benedetto da Norcia, poi hanno imboccato la Via Mantegna Itria, una zona poco frequentata che conduce fino al cimitero. Quasi un presagio. Subito dopo la curva sovrastante il Santuario della Madonna dell’Itria, Toscano ha accostato. Erano pressappoco le 22. La discussione già intrapresa durante la marcia si sarebbe fatta, oltremodo, pesante. Non si sa, ovviamente, di cosa i due congiunti si stessero accusando o, quantomeno si presume. Si ritiene, infatti, che l’uomo volesse avviare una riappacificazione. Sta di fatto che, ad un certo punto, Orazio Toscano, fuori di senno, ha preso una corda in canapa, di quelle utilizzate per aprire e chiudere le persiane avvolgibili, e l’ha avvolta per ben due volte attorno al collo della moglie stringendola forte e strozzandole il fiato. Non si sa ancora se la poveretta sia morta per soffocamento o per i colpi violenti che le sono stati inflitti alla testa (lo stabilirà l’autopsia) Secondo la versione fornita dall’uomo nel corso di oltre due ore di interrogatorio, durante l’animata discussione, colto da un improvviso quanto violento raptus, dopo avere strangolato la consorte, il trentanovenne avrebbe afferrato una grossa pietra prelevata dal ciglio della strada e le avrebbe fracassato il cranio. Poi avrebbe gettato gli elementi in suo possesso nella sottostante scarpata cercando di fare la stessa cosa con la donna. In questo caso non è riuscito nell’intento dal momento che la poveretta è stata trovata incastrata tra il ciglio stradale ed il guard-rail. A questo punto Toscano si è allontanato con l’auto dirigendosi verso Ragusa. Qui si è recato da un cognato al quale ha raccontato l’accaduto. Quest’ultimo lo ha convinto a costituirsi e lo ha accompagnato direttamente presso il Comando Provinciale dei carabinieri. Nel frattempo alcuni residenti, accortisi del cadavere per la strada, hanno chiamato il 113. Quando i carabinieri sono giunti nel posto indicato da Toscano, hanno trovato infatti gli agenti del Commissariato. Sul posto è stata eseguita l’ispezione cadaverica mentre giungevano anche gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa. La salma è stata trasferita nell’obitorio del Cimitero Comunale. Oggi sarà eseguita l’autopsia. L’uxoricida è stato richiuso nel carcere di Modica Alta con l’accusa di omicidio volontario. I dettagli della tragedia, sono stati resi noti ieri mattina dal Procuratore della Repubblica, Francesco Puleio, insieme al comandante provinciale dei Carabinieri, Nicodemo Macrì, al comandante la Compagnia di Modica, Alessandro Loddo. “Stavamo rientrando a casa in auto – spiega Giovannella Gugliotta, residente a meno di cento metri dal luogo della tragedia – e con le luci abbiamo intravisto una persona a terra. Pensavamo che si sentisse male, Ci siamo fermati ma ci siamo resi conto che per la donna, non c’era più nulla da fare e così abbiamo telefonato al 113. I tre figli sono stati affidati ai nonni e alle sorelle della donna. “Quando si è costituito – ha sottolineato il Procuratore Puleio – era in uno stato confusionale ma, comunque, lucido. Non c’è chiarezza se la Russo sia scesa volontariamente dall’auto oppure se sia stata trascinata fuori dal marito. Un fatto è certo: lui non aveva addosso segni di colluttazione”. Alla base pare ci sia una forte conflittualità familiare ed una grande gelosia da parte di Toscano. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco ed il 118. L’auto è stata sequestrata ed affidata alla Ditta Spaca in custodia giudiziale. Orazio Toscano è un operaio edile, anche se con impieghi saltuari, lei si dava da fare facendo pulizie da privati occasionalmente. Stavano insieme da ventuno anni. Quando si erano conosciuti, le ne aveva lei aveva solo 15 anni, lui 18. Dopo circa una settimana avevano deciso di scappare di casa, la classica “fujitina”. I figli arrivarono dopo un po’ di anni. (Sa.C.)