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06/08/2015 10:21

Buttafuoco: La Sicilia? E’ un’isola inutile

L'agio e la potenza

di Redazione

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Amelia Cartia e Pietrangelo Buttafuoco
Amelia Cartia e Pietrangelo Buttafuoco

Ragusa – Reduce da un viaggio nella ex Unione Sovietica, Pietrangelo Buttafuoco gela il pubblico di Marina di Ragusa: “La Sicilia? E’ un’isola inutile”.

Detto dallo scrittore siciliano più amato per la sua vena di polemista fa impressione. 

L’occasione è stata data dalla presentazione, a opera della libreria Ubik, a Marina di Ragusa, de “Il feroce saracino”. Ha condotto l’intervista Amelia Cartia.
 

“Siamo grandi come Israele, ma non abbiamo il senso e la dignità di una nazione, di un popolo che dà allo spazio pubblico, l’importanza che merita”.

“Agio e potenza”.

Sono due parole che Buttafuoco ripete come un mantra per significare l’opportunità e la forza che qui hanno le cose.

La grandezza di Napoli, vera capitale rispetto all’insignificante Torino. “Solo noi abbiamo potuto permettere che la nostra Parigi venisse fagocitata da un centro minore”, il trauma dei meridionali che hanno visto umiliare, nell’800, la loro dignità, derubricata in farsa, grottesca, in messinscena macchiettistica. 

“Un cristiano che conosce profondamente il cristianesimo non può che amare l’Islam, e un islamico che conosce profondamente l’Islam non può che amare il cristianesimo”.

Cosa manca allora? La conoscenza e la consapevolezza.

Quella che hanno i russi, che dopo essere stati nello spazio, e aver scoperto che Dio non esiste, fermano le loro autostrade a otto corsie per venerare la Madonna della Tenerezza. 

 

Quella che manca ai napoletani, che a Carditello, nella loro Versailles, hanno consentito a Berlusconi di impiantare una discarica. 

 

Come se in Veneto avessero consentito di fare un’immondezzaio in una villa palladiana.

L’idea della dimensione pubblica come luogo del valore sociale è il grave tumeore che affligge la Sicilia, che non è Stato, non è nazione, non è identità. 

 

Ma nenia autoassolutoria.