di Redazione


Il consiglio in carica chiude la legislatura in maggio, per fare posto alla nuova assise consiliare, che si insedierà dopo il voto dell’8 giugno, ed è tempo di bilanci a Scicli.
Sono state rese note dal segretario generale del Comune, Salvatore Canto, le assenze dei consiglieri nelle sedute del massimo consesso cittadino.
Durante il trascorso anno 2007 il segretario ha fatto l’appello 67 volte. Passiamo allora al numero delle assenze: Pierluigi Aquilino 10; Maurizio Miceli 8; Enzo Giannone (dimesso il 7 novembre) 32 su 54 appelli, sostituito da Daniele Occhipinti, con 2 assenze su 13 chiamate; Claudio Caruso 15; Maria Rosa Battaglia Iurato 39; Salvatore Carbone 2; Salvatore Giannone 21; Enrico Papaleo 22; Bartolo Venticinque 12; Rocco Verdirame 3; Bartolo Statello 23; Armando Cannata 32; Donata Militello (dimessa il 16giugno) 18 su 44 appelli, sostituita da Franca Carrabba con 7 assenze su 22 appelli (è esclusa la seduta del 18 giugno); Franco Migliorino 7; Sandro Gambuzza 11; Carmelo Carnemolla 6; Angela Giannì 40 su 56, dimessa il 13 novembre e sostituita da Valentino Rosano, sempre presente nelle restanti 10 sedute dell’anno (è esclusa la seduta del 14 novembre); Armando Fiorilla 18; Vincenzo Pacetto 22; Antonino Rivillito 11. Dalla nota dell’Ufficio: “Le presenze di Pacetto e Rivillito, rispettivamente presidente e vicepresidente del consiglio comunale, sono valide solo per fini statistici”.
A pochissimi mesi dal termine della legislatura resta inevaso il nuovo piano commerciale, e non solo.
Il consiglio ha forse esaurito la propria spinta propulsiva e già si pone il problema del riposizionamento in vista della imminente campagna elettorale per le elezioni amministrative. Quella del piano commerciale è una delle deliberazioni più importanti della legislatura, ma sullo strumento di programmazione, che è stato rivisitato da ben tre assessori diversi, non è stata trovata una sintesi politica. E’ probabile a questo punto che tutto venga vanificato e rinviato alla prossima legislatura.
E’ chiaro che molte assenze fatte dai consiglieri sono giustificate da seri motivi personali e familiari. La conclusione della legislatura resta senza sprint da parte della massima assise, che pure, nel 2003, era partita con grande entusiasmo e volontà di fare.
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