Lettere in redazione
|
04/07/2008 18:23

Attenzione … ScicliNews ha diffuso l’IAD

di Redazione

Meteo: Scicli 22°C Meteo per Ragusa

“Socrathe è disperato. Mi ha scritto stanotte, è senza internet. Tenterà di trovare un  internet point appena può. È  in astinenza.”

Tra poco, si parte per Scicli. Si lasciano le comodità e le attrezzature della casa di tutto l’anno e si va nella casa dalle “maniche corte” ricca di storia e povera di tecnologie. Detesto le vacanze. Porto sempre il bagaglio del conforto, quello del lavoro e delle passioni. Il conforto diffuso – quasi banale nella disponibilità quotidiana di sempre – mancherà. Non perché non esiste oggettivamente, quanto non dispongo di certezza nelle attrezzature della casa del mare e di poter risolvere il collegamento ad INTERNET.
La recente – di qualche anno – nascita di una nuova tecnologia, che ha ampliato le possibilità di comunicazione e di accesso alle fonti di informazione fino ad ora sconosciute: ha condizionato il nostro modo di essere vivi. Il processo che stiamo vivendo, apre scenari che fino a poco tempo fà erano impensabili e sicuramente i vantaggi che si trarranno da questo nuovo mezzo tecnologico permetteranno all’uomo di sviluppare capacità e potenzialità fino ad ora non immaginate. Sono sempre stato scettico – ed ancora lo sono – sulla profondità delle trattazioni che passano dal web, però Internet rappresenta un sistema democratico e diffuso di comunica e di informare. Sembra – nel contempo –  che questo processo stia producendo dei fenomeni psicopatologici che si esprimono con una sintomatologia simile a quella che osserviamo in soggetti dipendenti da sostanze psicoattive.
Infatti esiste una vera e propria psicopatologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder (I.A.D.), dovuta all’abuso di Internet che mostra gli stessi sintomi dei tossicodipendenti. È  mai capitato di svegliarsi di notte e sentire il bisogno di controllare la propria e-mail? A me sì, tante volte. Forse è l’attesa di una risposta come nell’innamoramento? La necessità gratificante di sentirsi cercati? L’attesa di “qualcuno”, porta a bussare alla casella di posta anche per tre volte in tre minuti. Vi è capitato di spegnere il computer e sentire un vuoto terribile perché il mondo reale non ha ormai più alcuna consistenza? Di immedesimarsi nel personaggio assegnato al proprio nickname? di sentirsi più vicini a quello inventato – che spesso è l’”io” più autentico, ma indicibile –  che al vostro io reale? Allora è arrivato il momento di rendersi conto del proprio “malessere”, perché questi sono segni evidenti di una vera e propria patologia che varie ricerche americane hanno etichettato Internet Addiction Disorder (disturbo da dipendenza da Internet).
Il termine si deve ad uno psichiatra americano, che propose dei criteri diagnostici. Il dott. Goldberg, con la sua proposta, ha dato avvio ad una riflessione che ha incuriosito numerosi psicologi e psichiatri ed ha imposto all’attenzione del mondo il rischio di dipendenza da Internet.

Ora, mi porterò in quella casa solida di storia costruita in pietra a vista fronte mare. Proverò ad aprire una finestra sul Pisciotto, l’altra sul mondo. La prima sono certo avrò ancora possibilità di spalancarla, sulla seconda … qualche dubbio mi sopraggiunge e l’angoscia dell’impossibilità mi attanaglia.
Ho fatto il test per verificare la di pendenza da Interne, ho il 61×100 di subordinazione.
Credo … dovrò curare l’IAD.

                                                                                                Un lettore di ScicliNews