di Redazione

Atterra si o no? E’ la domanda che si pongono durante i festivi e le domeniche di primavera i primi bagnanti che decidono di trascorrere qualche ora di relax in spiaggia.
Protagonisti indiscussi, nonché anonimi, del quesito sono i provetti piloti degli aerei ultraleggeri che si divertono a terrorizzare chi si trova in spiaggia planando a quote bassissime.
Nei cieli di Donnalucata, Cava d’Aliga e Sampieri è facile assistere a piroette, figure artistiche, disegni geometrici, prove tecniche di frecce tricolori. C’è un esibizionismo fine a se stesso in questo genere di attività (il pilota, per quanto decida di volare a bassa quota, non è comunque riconoscibile), che tuttavia, oltre ad allarmare i bagnanti, rappresenta un inutile rischio per l’incolumità di tutti.
Le acrobazie sono le più spericolate: volo a pelo d’acqua, a pochi metri di distanza dai bagnanti, piroette, impennate e virate repentine in prossimità dell’abitato di Donnalucata, sovrapposizioni di aerei che volando a pochissimi metri di distanza l’uno dall’altro, tutto finalizzato a creare uno sfogo esibizionistico privatissimo, che però continua a destare allarme nella popolazione, e momenti di apprensione e ansia.
In particolare i residenti di Donnalucata chiedono alla Capitaneria di Porto di Pozzallo di intervenire per porre argine a queste “condotte di guida” pericolose che hanno il solo merito di calamitare l’attenzione dei bagnanti sulle evoluzioni narcisistiche dei fortunati proprietari.
Peccato, appunto, che restino in buona misura anonimi, vista la distanza che li separa dagli impauriti fruitori delle spiagge del litorale. In particolare, i residenti del lungomare di Donnalucata chiedono alla Capitaneria di Porto di Pozzallo che vengano impedite condotte di pilotaggio che possano creare ansia nella popolazione e affinché vengano rispettate le distanze previste dal codice di navigazione aerea. Non si comprende la ragione per cui tali velivoli debbano sfiorare l’abitato, seguire il disegno delle anse dei bracci frangiflutti, denotando peraltro uno stile di guida più automobilistico che aeronautico.
Segno che di tratta di “parvenue”, che esibiscono l’aereo come si esibiscono le moto truccate con la marmitta scarburata. Un’azione di repressione forte da parte dell’autorità competente potrebbe contribuire a evitare il ripetersi di spettacoli, e relative repliche, già visti da tre anni a questa parte: le spiagge come potenziale pista d’atterraggio.
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