L’esame di laurea divenga anche la sede nella quale assorbire l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione
di Redazione

Aboliti gli esami di abilitazione per le professioni. Nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che il consiglio dei ministri esaminerà domani, cambierà l’accesso, cioè la modalità di abilitazione all’esercizio della professione, perché non servirà più l’esame di Stato. Si legge infatti a pagina 200 del testo (in tutto 318 pagine): «La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati».
L’esame di laurea diventerà anche la sede nella quale assorbire l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
Il nuovo modello si applicherebbe alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria, Psicologia, che quindi conferirebbero l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo. Inoltre, le lauree professionalizzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali, le tecniche industriali, abiliterebbero all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato. Il provvedimento prevede anche che ulteriori titoli universitari che consentono l’accesso agli esami di Stato possano essere resi abilitanti su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali.
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