Ragusa - Bisognerà pure sedare l’ansia del bravo Alberto Angela, che nel tentativo peraltro riuscito di ammaliare il suo pubblico televisivo nel racconto dei luoghi del Commissario Montalbano, è caduto in alcune trappole che lui e i suoi autori non hanno saputo evitare nella puntata di “Ulisse” del 17 febbraio.
Che la critica d’arte mondiale abbia dovuto aspettare una trasmissione televisiva di Rai Uno per scoprire, solo nell’anno di grazia 2025, che a Ragusa Ibla vi sarebbe addirittura un Caravaggio, forse è davvero troppo.
E tranquillizziamo i telespettatori, non c’è nessuno studioso o critico d'arte che perda tempo ad attribuire il quadro di palazzo Arezzo a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Palazzo Arezzo di Trifiletti, che beninteso, non è location del Commissario Montalbano.
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Ma andiamo avanti.
A fine puntata Alberto Angela cade in un altro trappolone quando annuncia ai telespettatori che la veranda della casa di Punta Secca, questa sì location della casa in cui il Commissario televisivo vive e gira le sue puntate, non è abusiva. Precisazione pleonastica, se non fosse che nel 2016 un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” tirò fuori una ordinanza di demolizione del 1991 per abuso edilizio. La polemica fu sedata e oggi nessuno più se ne ricorda, ma precisare al pubblico che la veranda è in regola con le norme di legge denota una fragilità degli autori e dei loro suggeritori davvero imbarazzante.
Lo diciamo a tutela del buon nome della trasmissione, che dovendo scegliere una Domenica di Pasqua degli Iblei racconta quella di Ispica, città che ospita una importante tradizione della Settimana Santa con il racconto della Passione, ma la cui domenica di Pasqua non compete con le feste di Comiso, Modica e Scicli.
L’invito che sommessamente ci permettiamo di fare è di corroborare la squadra degli autori e di scegliere meglio i suggeritori per evitare di accreditare narrazioni interessate e falsanti.