di Ansa
PALERMO, 05 APR L’udienza in Cassazione sulla
vicenda relativa all’ex metalmeccanico siciliano Calogero
Vicario, 61 anni, sarà il 28 aprile, data della Giornata
mondiale delle vittime dell’amianto. Vicario lavorava nelle
Industrie meccaniche siciliane e ha un deficit respiratorio del
38% e deve sempre portare con sé un broncodilatatore. Ricorda
sempre che almeno 20 suoi colleghi sono venuti a mancare in
questi anni a causa dell’amianto. Per protesta, da 1003 giorni
non taglia i capelli e la barba.
Vicario aveva ottenuto con una sentenza di primo grado,
insieme ad altri nove colleghi, i benefici amianto e quindi il
prepensionamento; ma i giudici d’appello hanno ribaltato la
sentenza. Ora si dovrà pronunciare la Cassazione. “Quel giorno
dice l’ex operaio voglio esserci fisicamente. Voglio portare
ancora una volta la mia testimonianza e lo farò insieme a mia
figlia. Non ci aspettiamo nulla di particolare, anche perché
moralmente mi sento di avere già vinto: siamo riusciti, anche
grazie all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio
nazionale amianto, e all’onorevole Pippo Gianni, ex sindaco di
Priolo Gargallo, a scoperchiare il vaso di Pandora. Nessuno
prima del 2009 in Sicilia parlava di amianto. Ora ci affidiamo
alla suprema corte, per capire se è giusto che per un cavillo
dobbiamo essere trattati come delinquenti. L’Inps, dopo
l’appello, ci ha anche chiesto indietro il denaro. È stato
difficile, eppure ho sempre pensato di essere nel giusto e che
non dovevo assolutamente mollare”. (ANSA).
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