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19/07/2023 20:55

Andrea Purgatori, vita privata e malattia

Andrea Purgatori, la malattia fulminante e la morte in ospedale. «Era scomparso, aveva chiuso tutti i telefoni»

di Redazione

Andrea Purgatori, vita privata e malattia
Andrea Purgatori, vita privata e malattia

Roma – Andrea Purgatori è morto a 70 anni in un ospedale di Roma per una breve, fulminante malattia. Giornalista, sceneggiatore di film e fiction, autore, docente di sceneggiatura, Purgatori ha sempre mantenuto uno sguardo libero e aperto e tutta la sua carriera è stata attraversata dalla ricerca instancabile della verità dei fatti. A dare notizia della scomparsa sono stati i figli Edoardo, Ludovico, Victoria e la famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. In molti ora si interrogano sulle cause della morte del giornalista. E tutto il mondo dell’informazione si unisce al cordoglio della famiglia. 

Paolo Graldi, editorialista e già direttore del Messaggero, ricorda così il suo amico: «Era un ricercatore di verità». Grande fumatore, Purgatori diventava «amava le stilettate dialettiche» e «creava empatia con chi lo ascoltava, imponeva l’attenzione sui temi che spiegava e il suo stile diceva: “Attenzione, qui non stiamo giocando”».

Analitico, attento, geniale, «poteva leggere la pagina di un verbale ed era in grado di ripeterla un attimo dopo senza rileggerla». Ma ancora, gli interrogativi sulla scomparsa di Purgatori continuano a rincorrersi. Graldi ricorda l’ultima volta che si sono visti, il 10 maggio scorso, in uno studio radiologico. «Non ha detto a nessuno di essere malato ma è scomparso, ha chiuso tutti i telefoni, ha spento tutte le relazioni e si è occupato di sé», ha raccontato il giornalista. 

L’uomo è stato stroncato in pochissimo tempo da una malattia fulminante. Si tratta di una patologia acuta con un decorso clinico infausto abbastanza rapido, come lo sono in genere le forme tumorali o le leucemie. Tuttavia, la famiglia non ha fornito dettagli in merito alle condizioni di salute che hanno costretto il giornalista in ospedale fino alla morte improvvisa sopraggiunta in mattinata.

Andrea Salerno, direttore de La7, intervistato da Enrico Mentana durante il Tg di stasera, ha detto che “Andrea non ha capito che se ne stava andando”.  

La Carriera
Purgatori era un giornalista professionista dal 1974. Aveva un master in giornalismo scientifico conseguito nel 1980 alla Columbia University di New York. È stato inviato per il Corriere della Sera dal 1976 al 2000 e si è occupato di diverse inchieste incentrate sul fenomeno del terrorismo internazionale e ha raccontato anche diversi delitti di mafia, culminati con la cattura di Totò Riina. Ha condotto Uno di notte su Rai Uno nel 1999 ed è stato autore dei saggi “A un passo dalla guerra” (1995), “Il bello della rabbia” (1997) e “I segreti di Abu Omar” (2008). Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins).

 

Andrea Purgatori, chi era il giornalista: vita privata
Andrea Purgatori, nato a Roma il 1 Febbraio 1953, è scomparso per una malattia fulminante lasciando un vuoto importante nel mondo del giornalista. Infatti, Purgatori è stata, oltre al giornalista, anche sceneggiatore, saggista e attore italiano. Si era sposato nel 1992 con Nicola Schmitz, storica e critica d’arte di origine tedesca: da quell’unione sono nati Vittoria, Ludovico e Edoardo Purgatori che è uno conosciuto attore di serie tv e film come Un medico in famiglia. Il giovane attore è legato a Livia Belelli, aristocratica e diventata sua moglie nel 2018.

Nel 1974 ha conseguito il Master of Science in Journalism alla Columbia University a New York. Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale negli anni di piombo. Ha realizzato reportage su molti conflitti (come ad esempio la guerra in Libano) e si è distinto anche per un racconto sulla guerra tra Iran e Iraq. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, Huffington Post e Le Monde diplomatique. Attualmente conduce su La7 “Atlantide”. Dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020 è stato presidente di Greenpeace Italia. Ha vinto il premio Sergio Amidei per la sceneggiatura di Fortapàsc, il film dedicato alla memoria di Giancarlo Siani. Ha ottenuto diversi riconoscimenti ,ben 15 premi in carriera tra giornalismo, impegno sociale e scrittura cinematografica e per la televisione.