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25/10/2022 14:00

Asp Ragusa, il Commissario Sirna: Sono qui per servire

Il commissario straordinario dell'Asp di Ragusa Gaetano Sirna rilascia un'intervista al direttore di Ragusanews, Gabriele Giannone

di Gabriele Giannone

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Asp Ragusa, il Commissario Sirna: Sono qui per servire
Asp Ragusa, il Commissario Sirna: Sono qui per servire

Ragusa – Gaetano Sirna è il volto nuovo della sanità ragusana, l’ultima mossa di Ruggero Razza, già assessore alla Salute della Regione siciliana. A Ragusanews si apre in punta di piedi, non ha romanzi in vista, è lontano dai social e dal loro chiacchiericcio, invisibile ma concreto. 

60 minuti di intervista bastano per capire chi è il commissario straordinario Sirna: conosce la macchina sanitaria, è un decisionista, attento al dettaglio, là dove il Diavolo si annida.

Narrano che in occasione dell’ennesimo allagamento del pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II, di appena qualche settimana fa, il commissario Sirna abbia agito in prima persona intuendo come una grata di raccolta delle acque, larga appena 25cm, non riuscisse a drenare il corso delle pioggie. Poche ore di intervento e problema risolto.

Un episodio più…sanitario?
La regolamentazione delle visite intromoenia (le prestazioni erogate dai medici ospedalieri in regime ambulatoriale).

“Tutti gli utenti devono sapere quando e dove potrà essere prenotata una visita, anche in strutture private, attraverso la consultazione del sito internet aziendale” annuncia il commissario, che non vuol più vedere code al Cup, al Centro prenotazioni Unico.

La missione a Ragusa per Sirna è legata alla nomina da parte del nuovo Governo presieduto da Renato Schifani dei nuovi Direttori Generali, potrebbero passare sei mesi, o anche più. 

L’Asp ragusana, al centro di non poche polemiche negli ultimi anni, sconta -come altre aziende sanitarie- la carenza dei camici bianchi. A Ragusa mancano 280 medici rispetto ai 680 previsti nella dotazione organica. Non mancano, invece, gli amministrativi, con un indice tra i più alti in assoluto in Sicilia secondo la logica del melius abundare quam deficere.

Sirna non parla del passato, nè cita mai il suo predecessore a cui però riconosce il merito di avere portato in provincia bravi professionisti. 

Dottore Sirna, lei è Direttore al Policlinico “Rodolico-San Marco” di Catania e ha l’incarico di commissario straordinario a Ragusa.  Due direttori al prezzo di uno?
Certamente, ma non percepisco nessuna indennità aggiuntiva. Ho accettato di venire a Ragusa perché sono uomo delle Istituzioni, quindi al servizio dell’amministrazione regionale.

Che strutture ospedaliere ha trovato nel suo primo tour?
“Gli ospedali di Modica e Vittoria, che servono bacini territoriali extra provinciali, sono strutture “datate” che necessitano di alcuni interventi di ammodernamento per rispondere alle esigenze degli utenti”.

E il nuovo ospedale di Ragusa?
“Un obbrobrio progettuale, un ospedale con 3 sale operatorie. Va ridisegnato secondo moderni schemi organizzativi”. 

Capitolo primo, i medici. A fronte di una crescente carenza di camici bianchi, soprattutto nell’area dell’Emergenza-urgenza, si ricorre a prestazioni professionali, pagate a caro prezzo, di medici che provengono da altre strutture di città metropolitane.  
Perché?
“Da una parte pesa l’insufficiente, ed errata, programmazione universitaria del passato, per cui è ancora in corso di smaltimento l’imbuto formativo tra laurea e specializzazione. Dall’altra incide la fuga da reparti ad alto tasso di stress e di responsabilità”.

Cosi i piccoli ospedali rischiano di perdere i migliori professionisti che preferiranno trasferirsi in strutture sanitarie di grandi città.  Come si argina questa fuga? Addirittura l’ospedale di Modica perderà ben tre anestesisti in poche settimane, per ragioni diverse. Dovremo rivolgerci e chiedere aiuto al Policlinico di Catania? Cioè, lei chiederà a se stesso di inviare anestesisti da Catania e che l’Asp di Ragusa dovrà pagare per consentire loro di operare a Ragusa?
“Qui si gioca il futuro, nella programmazione sanitaria regionale. Nell’immediato dobbiamo razionalizzare, utilizzare meglio le risorse che abbiamo”.

Ricorrendo all’impiego dei medici specializzandi, per esempio?  
“E’ una strada che abbiamo intrapreso, sono un valido aiuto per lo strutturato, hanno una certa autonomia in base all’anno di formazione”.

Capitolo secondo, parliamo di personale.
“La rotazione del personale dirigenziale nelle aree maggiore rischio di corruzione e del personale con funzioni di responsabilità è un obbligo di legge. Mai più superburocrati. Il primo segnale sarà il bando per selezionare il nuovo capo del personale. Profilo? Interno all’azienda, ma potrebbe anche essere un esterno. Potrebbe finire anche la stagione pluriennale degli incarichi ad interim, così come gli sconfinamenti di alcuni dirigenti in altri settori, non di loro stretta competenza”.

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Parliamo della terza questione gli amministrativi e il personale non sanitario. Sirna sa che ci sono più indagini della Magistratura per alcune selezioni di personale compiute nella precedente gestione. Vuole restituire credibilità all’Istituzione. Non farà più ricorso allo scorrimento di graduatorie successive al piano di fabbisogno.

Ci dice la sua opinione sui click day?
“Tali risorse umane sono state molto utili fino a quando eravamo in emergenza. Oggi, solo alcune specializzazioni possono servire. Deve essere il Governo a decidere entro il 31 dicembre”.

Parliamo di investimenti nella tecnologia. Tac e acceleratore per la radioterapia. Tra Ragusa e Catania c’è un abisso. Sa che a Ragusa esiste un acceleratore per la radioterapia tra i più vecchi della Sicilia? Sa che a Modica la Tac è il più delle volte è guasta?
“Mi fa un assist prezioso. Ragusa dispone di un reparto di radioterapia che merita di più attenzioni. E’ un punto di riferimento per tanti pazienti che in questo luogo trovano  competenza, assistenza ed umanità, cure.  La struttura sarà dotata di apparecchiature all’avanguardia. Ne ho già parlato col primario.  Lo meritano le persone che ogni giorno lavorano con dedizione e passione. Abbiamo acquistato un acceleratore lineare, un’apparecchiatura di ultima generazione, dotata di strumenti di precisione e quindi in grado di colpire con grande meticolosità la malattia tumorale risparmiando i tessuti sani circostanti”.

E le Tac?
“Ne arriveranno ben quattro. Due a Modica, una al Civile e una al Giovani Paolo II”.

Anche il suo predecessore disse la stessa cosa.
“Saranno acquistate con i fondi del Pnrr, non ci sono responsabilità dell’Azienda. Una cosa è certa. Arriveranno”.