Attualità
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28/01/2023 15:53

Ast travolta da 70 milioni di debiti

Si dimettono i revisori dei conti

di Redazione

Ast travolta da 70 milioni di debiti
Ast travolta da 70 milioni di debiti

Palermo – Maria Antonia Battaglia, presidente del collegio sindacale dell’Ast, si è dimessa, dopo Giovanni Giammarva. La Battaglia sintetizza al governo la situazione «politica» venutasi a creare in una della più grandi partecipate della Regione che conta una flotta di 614 bus e 864 dipendenti: «Rassegno le dimissioni visti i contrasti con il consiglio di amministrazione della società che, a mio parere, arreca nocumento al normale svolgimento dell’attività del collegio sindacale e alla gestione dell’azienda che in questo momento si trova in situazione di grave crisi». 

Lo scontro con il Cda – composto dal presidente Santo Castiglione e dal forzista di area miccicheiana Eusebio D’Alì e da Tania Pontrelli che è vicina ai meloniani – è maturato al termine di una serie di «contestazioni di inadempimenti» (a cominciare dalla mancata approvazione degli ultimi 2 bilanci) che il collegio sindacale ha formalizzato nei mesi scorsi e che – si apprende da fonti dell’azienda – avrebbero dovuto provocare la sostituzione dei vertici societari. I quali avevano a loro volta contestato altre inadempienze al collegio sindacale. Il punto è che la guerra esplosa ai vertici dell’Ast ha finito per accelerare lo studio di un piano di fuoriuscita della Regione da questa società, malgrado Palazzo d’Orleans sia socio unico. Da giorni è sul tavolo del presidente Schifani un dossier che descrive l’Ast come una bomba a orologeria, pronta a esplodere e in grado di creare falle sul bilancio della Regione.

I debiti ammontano a 69 milioni: 21,8 sono somme che l’azienda deve all’erario, 15 sono soldi che attendono i fornitori. La quota principale del debito è costituita dalle anticipazioni avute dalla banca che svolge il servizio di tesoreria: ammontano a 32 milioni e mezzo. E a nulla vale il fatto che l’Ast vanta anche crediti per 49 milioni e 970 mila euro, visto che la maggior parte di questi sono inesigibili o contestati dalla stessa Regione che è l’azionista. E il punto è che i bilanci non approvati indicano un forte peggioramento di questi valori: il debito potrebbe arrivare a 91 milioni.