Attualità
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13/10/2023 15:22

Bankitalia, rapporto tra debito e Pil in calo solo marginale

di Ansa

Gaza, bilancio delle vittime sale a 1
Gaza, bilancio delle vittime sale a 1

“L’incidenza del debito” pubblico
italiano “sul prodotto nel prossimo triennio segnerebbe una
riduzione solo marginale, con rischi tendenzialmente al rialzo”.

   
Lo afferma la Banca d’Italia nel suo ultimo bollettino
economico.

   
“Secondo i nuovi obiettivi di finanza pubblica – aggiornati
dal Governo alla fine di settembre – nel 2023 l’indebitamento
netto e il debito in rapporto al Pil continuerebbero a diminuire
e si collocherebbero rispettivamente al 5,3 e al 140,2 per
cento”, ricorda Bankitalia, spiegando che “è programmata per il
2024 un’espansione del disavanzo rispetto al quadro a
legislazione vigente di circa 0,7 punti percentuali del
prodotto. L’indebitamento netto scenderebbe gradualmente nei
prossimi anni, fino al 2,9 per cento del Pil nel 2026”.

   
“In particolare l’obiettivo del governo per il rapporto al
termine dell’orizzonte della Nadef è pari al 139,6 per cento.

   
Secondo i programmi, nei prossimi anni gli effetti positivi del
differenziale tra crescita e onere medio del debito e del saldo
primario – che tornerebbe gradualmente in avanzo – riuscirebbero
solo a compensare gli impatti negativi di una significativa
componente stock-flussi”, spiega Bankitalia nel suo ultimo
bollettino a proposito del rapporto debito-Pil.

   
“Quest’ultima è influenzata al rialzo dall’utilizzo in
compensazione dei crediti di imposta per l’edilizia e al ribasso
dalla pianificata riduzione delle giacenze di liquidità del
Tesoro e da proventi derivanti da privatizzazioni (per almeno un
punto percentuale del Pil nell’arco del triennio). Come
evidenziato peraltro
da analisi incluse nella Nadef – aggiunge la Banca d’Italia –
per la dinamica discendente del rapporto tra il debito e il Pil
permangono rischi non trascurabili sia nel breve sia nel medio e
lungo termine. Questi vanno contrastati non solo con l’azione di
finanza pubblica ma anche con riforme capaci di rafforzare la
crescita potenziale”, conclude Bankitalia.