di Ansa

SAN CATALDO, 20 OTT Cellulari e videogame venivano
ceduti al posto di libri e biglietti per spettacoli teatrali o
al cinema, beni, questi ultimi, previsti dal “bonus cultura”.
Una truffa costata la denuncia a un commerciante di apparecchi
elettronici di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, che
si era accreditato al sistema “18App”, la piattaforma ufficiale
utilizzata per l’erogazione dei fondi, per poi rivendere
prodotti diversi da quelli indicati nella norma. A scoprirlo, in
seguito a una segnalazione, il nucleo speciale Spesa pubblica e
repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza.
Il “bonus cultura” è destinato ai ragazzi che apprestano a
conseguire la maggiore età per promuovere l’acquisto di prodotti
culturali come libri, biglietti per concerti e rappresentazioni
teatrali per un valore massimo spendibile di 500 euro. Il
commerciante sancataldese, secondo la ricostruzione degli
investigatori, avrebbe comunicato falsamente al MiC la rivendita
di libri, biglietti di spettacoli teatrali e/o ingresso al
cinema, cedendo invece beni da lui commercializzati quali
cellulari, videogiochi e computer, non contemplati nelle
categorie ammesse al beneficio. Sanzioni per l’illecito utilizzo
del “bonus cultura” sono state elevate anche nei confronti di
360 fruitori, tutti residenti nella provincia nissena e in
quelle limitrofe, per un ammontare complessivo di oltre 160.000
euro. Al termine delle attività svolte, il ministero della
Cultura è intervenuto con l’immediata sospensione
dell’accreditamento del profilo virtuale dell’esercente dal
sistema “18 App” e avviato le procedure di recupero delle somme
indebitamente percepite. (ANSA).
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