Attualità
|
12/04/2023 15:42

Dai bozzetti alle opere l’itinerario di Antonio Ugo scultore

di Ansa

Dai bozzetti alle opere l'itinerario di Antonio Ugo scultore
Dai bozzetti alle opere l'itinerario di Antonio Ugo scultore

PALERMO, 12 APR Dal bozzetto all’opera d’arte: c’è
tutto il percorso artistico di Antonio Ugo (18701950) nella
mostra che la Fondazione Sicilia propone a Villa Zito dal 15
aprile al 9 luglio. Circa 70 pezzi compongono l’esposizione
curata da Gioacchino Barbera con il coordinamento scientifico di
Maria Concetta Di Natale e Paola Barbera.
   
Le diverse fasi creative, lo studio e i temi scelti da uno
degli artisti più rappresentativi dell’epoca sono riproposti
attraverso gessi preparatori, marmi e bronzi ritrovati negli
studi di Antonio Ugo. Il suo itinerario comincia a 19 anni
quando da autodidatta arriva a Roma nella bottega di Francesco
Griffo, all’epoca direttore dello stabilimento Ceramica Florio.
   
Il giovane scultore ottiene una borsa di studio per l’Accademia
di Belle arti nella capitale e rivela subito grande versatilità
nei registri linguistici coniugando pubblico e privato, mito e
storia. Nel 1895 partecipa alla prima Esposizione internazionale
d’arte a Venezia, con la quale svilupperà un rapporto intenso,
ma esporrà anche a Roma, Torino, Firenze, Napoli, Monaco,
Vienna, Londra, Buenos Aires. Malgrado un’attività così intensa
non perde mai i contatti con Palermo: è presente alle iniziative
del Circolo artistico e alle varie edizioni dell’Esposizione
promotrice di Belle arti siciliane, cura la decorazione
scultorea del monumento che celebra il cinquantesimo
anniversario dell’Unità d’Italia, progettato con Ernesto Basile
e collocato in fondo al viale della Libertà.
   
L’opera di Antonio Ugo si pone lungo un percorso artistico
articolato, che unisce storia e memoria, collettiva ma anche
privata: l’artista lavorò spesso per committenti che chiedevano
di celebrare volti di famiglia, spesso femminili. “Antonio Ugo
dice il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore
incarna un’eccellenza artistica che travalica i tempi. La mostra
ospitata a Villa Zito mette in luce un percorso che, da
autodidatta, lo portò a essere conosciuto in tutto il mondo.
   
Quella di Ugo è una perfezione raggiunta attraverso lo studio,
il confronto, la sperimentazione, in cui di certo fu
fondamentale anche quel legame mai interrotto con la Sicilia,
luogo imprescindibile”. (ANSA).