Ragusa – Il dubbio, sulla veridicità del Caravaggio portato a Ragusa con enfasi tipicamente massericia, era insito già nella comunicazione. “Mostra su Caravaggio”. E poi la provenienza: “Collezione privata maltese”.
Anche un profano si accorge che il San Giovanni Giacente esposto alla chiesa della Badia non ha nulla della luce, del guizzo, del genio di Michelangelo Merisi. E non serve interpellare gli storici dell’arte, i più autorevoli e referenziati (lo stesso Vittorio Sgarbi non ha avuto stomaco per attribuirlo) per capire che l’opera portata a Ragusa non è un Caravaggio.
Pazienza, per gli sponsor, per gli afoni amministratori locali (il sindaco Cassì, ostaggio di Ciccio Barone assessore, tace, insieme al buon Ciccio) e per il battage mediatico che si è provato a mettere su, che come un boomerang è tornato indietro a chi lo ha lanciato.
L’arte, quella vera, assoluta, brilla, lucente e durissima. Come il diamante.
Cari Ragusani, se fosse Caravaggio, brillerebbe
L’arte, quella vera, assoluta, brilla, lucente e durissima. Come il diamante
di Redazione
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