Comiso - Comiso inoltra oggi al ministero dell'Interno, attraverso la prefettura di Ragusa, la messa a disposizione degli alloggi della locale ex base Nato (foto) - oggi set cinematografico - per l'accoglienza dei profughi in fuga dall'Ucraina: 38 villette da 5/6 persone ciascuna e alcune palazzine, dove una volta domiciliavano gli ufficiali, “col vantaggio di avere dell'aeroporto all'interno dell'area, che potrebbe agevolare il trasferimento delle persone” sottolinea Maria Rita Schembari.
News Correlate
Tuttavia le unità abitative, come dichiara la stessa sindaca, necessitano tuttavia di interventi di ristrutturazione e manutenzione - dalla riparazione delle tapparelle alla revisione di impianti luce e acqua - per quasi un milione di euro e l’amministrazione non ce li ha. Dal 1999, col sindaco Giuseppe Digiacomo, all’ex base Nato arrivarono circa 5000 profughi kosovari trasferiti dalla ex Jugoslavia, su richiesta dell’allora governo D’Alema. E già ad agosto dell'anno scorso Schembari propose la struttura militare come casa per i fuggitivi afgani, ma evidentemente le istituzioni preferirono sistemarli altrove.
Abbiamo visto appena un paio di mesi fa, su Ragusanews, in quale stato versa attualmente. L’offerta contempla dunque, tra le righe, un investimento di risorse regionali o nazionali che poi il Comune si ritroverebbe. “Nell’eventuale piano di utilizzo abbiamo anche ipotizzato un depuratore alternativo - aggiunge la prima cittadina comisana -, si potrebbe completare tutto nell'arco di una settimana di lavoro intenso”.
Sarà il consigliere nazionale di Italia Viva, Salvo Liuzzo, che rappresenterà la proposta a Roma direttamente al premier Draghi. Si tratta di un patrimonio immobiliare consistente, che sarebbe bene recuperare a prescindere dall’attuale emergenza: dei diversi progetti che insistono nell’area, l'ultimo in ordine cronologico riguarda l’allestimento di un polo di alta formazione realizzato dal Consorzio interuniversitario Scienze fisiche applicate di Messina.