I prof a processo a Catania, e la replica del rettore di Palermo al matematico
di Redazione

Catania – Rinviati a giudizio nove docenti, tra ex rettori e professori, imputati nel processo “Università bandita” sui concorsi truccati nell’ateneo di Catania: i reati contestati sono abuso d’ufficio e falso e per due imputati, Basile e Drago, anche la corruzione per atti contrari ai propri doveri. Il gup ha derubricato l’associazione a delinquere e la turbata libertà di scelta del contraente. La prima udienza si terrà addirittura l’anno prossimo, il 10 maggio 2022.
Al centro dell’indagine della Procura etnea “la nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati dagli associati”. Nel secondo troncone della stessa inchiesta i magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio di altre 45 persone, la cui posizione era stata stralciata dal fascicolo principale, su cui il giudice deve ancora pronunciarsi.
Nel frattempo è arrivata la replica dell’università di Palermo alla denuncia, di cui ha parlato l’altroieri perfino il Tg1, del ricercatore Francesco Tulone (foto) a cui – in segno di riconoscimento per la menzione internazionale, ottenuta dopo aver risolto un quiz di matematica insoluto da 20 anni – il dipartimento ha tolto dopo 16 anni la cattedra: scavalcato con una votazione segreta dei “baroni” da una prof ordinaria neo assunta, senza ricevere nemmeno una mail di notifica. Una decina d’anni fa la facoltà di Matematica era già finita in un’inchiesta-parentopoli.
“Spesso ho messo in discussione la gestione dei concorsi” si era lamentato lo studioso 49enne, originario di Sciacca: “un dispetto accademico” assolutamente legale. “Nessun dispetto – ribatte adesso il rettore uscente dell’ateneo palermitano, Fabrizio Micari -, sicuramente quest’anno gli sarà assegnata una nuova cattedra e sono sicuro che grazie alle sue capacità si abiliterà presto all’insegnamento”. Il problema di Tulone, a quanto pare, è che ha poche pubblicazioni nel curriculum sebbene di qualità: secondo i criteri accademici dovrebbe scriverne di più, anche se un po’ scadenti.
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