“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”
di Redazione


Modica – La presentazione della visione che Maria Martello esprime nel libro Costruire relazioni intelligenti, può aver aperto una nuova agorà?
Sembra di si, in ciò realizzando una delle finalità del volume: rendere le persone protagoniste attive e positivamente costruttive della loro vita e del contesto sociale in cui si trovano.
Con questo spirito è stato pensato l’evento del 7 agosto a Modica e sembra che ciò, quasi un miracolo nei tempi attuali, sia accaduto.
La giusta sete di nuove agorà si è ampiamente espressa. Prima con l’ascolto da parte degli intervenuti, attento ed interessato dei relatori, poi con l’ascolto attento dell’impatto che ciò ha avuto su di sè e quindi la voglia di condividerlo con i presenti.
Molti gli interventi, tutti diversi, come si confà a chi non ripete frasi fatte e clichè ma il suo sentire. Tutti brevi come nello stile della metodologia del mediatore di cui si era parlato prima. Unico ingrediente mancante la retorica e la prolissità: il tutto nell’arco di poche ore!
Si è via via formato un coro di voci di grande espressione valoriale e umano oltre che accademico che ha elevato ulteriormente il valore dell’evento.
A caldo molti hanno voluto far pervenire il loro commento sull’incontro, alcuni verbalmente, altri per iscritto. Questo purtroppo non accade solitamente, è già un effetto positivo e di rara importanza. Per cui con piacere diamo visibilità ai messaggi ricevuti, con l’intento di dare contezza della serata.
Li riportiamo tutti fedelmente con relativa attribuzione: come quando una massaia prende gli ingredienti per fare una torta, tutti diversi per tipologia e peso specifico e tutti necessari all’armonia del sapore finale del dolce! Ci limiteremo solo ad “impastarli” cioè ad aggiungere un trat d’union così da rendere evidente l’unitarietà dell’insieme: la diversità e l’unità a cui mira la relazione interpersonale presentata dal volume!
Quindi daremo la visibilità alla parola degli intervenuti. Vox populi vox Dei!
Certo, lo sappiamo questo detto di solito fa pensare al vociare vicino al gratuito e vuoto sparlare. Anche questo fa parte della realtà ed esprime quel che ciascuno è in grado di fare, come si è detto nell’incontro. A noi per nulla interessa questo taglio; sarebbe come sprecare il nostro tempo e svilire il nostro impegno. Noi tentiamo, non senza difficoltà, di esaltare la dignità, la lealtà, la generosità. La nobiltà. E farne, come possibile, esercizio quotidiano.
Per Agata Pisana, counsellor e vicepresidente nazionale dei consultori familiari di ispirazione cristiana si è trattato di un “Evento provocatorio: ovviamente nel senso di stimolante”.
Per Silvio Ciarcià, viceprefetto: “Un incontro partecipato, intenso, proattivo, non autocelebrativo della nuova fatica letteraria di Maria Martello che spazia fra la psicologia, il diritto e la sociologia. Momenti di riflessioni sul tema sempre vivo delle relazioni umane”.
Per Antonietta Iacononoto: ”L’incontro è stato un giardino di relazioni intelligenti, di idee nobili e riflessioni dolci (anche nei toni delle voci) di altissimo livello. Un sogno da imparare per far riaffiorare il bene che è insito (ma troppo spesso distratto) nella natura dell’uomo. Una serata stimolante e piacevolissima. Rifletterò e scriverò”.
Rossella Petrolo, neo maturata di 18 anni non si è sentita fuori posto, anzi: “Nella suggestiva cornice dell’ex convento Santa Maria del Gesù di Modica Alta ieri nel tardo pomeriggio, grazie alla presentazione del nuovo libro della dottoressa Maria Martello, si è tenuto un incontro ricco di cultura e preparazione. Interventi mirati degli ospiti sono stati davvero interessanti e coinvolgenti nell’abbracciare la storia antica moderna, la filosofia, la psicologia e l’essere umano”.
E Giovanni Adamo, medico e presidente del Rotary Club di Modica sintetizza: “L’incontro è stato gradevolissimo, pieno di contenuti costruttivi e da cui prendere spunto per rinfrancare la bellezza della vita sociale. Fare sintesi nelle dualità che la quotidianità ci pone, non è opera semplice, ma il suo libro è un importante mezzo di esercizio per molti”.
Anche per Astrid Ragusa: “La regina della serata è stata la cultura nella sua essenza. L’educazione dell’anima e la crescita della civiltà sono state occasioni di piena riflessione”.
Si pensa alla cultura come luogo che stimola la elaborazione e il contributo di tutti e rifugge dalle autocelebrazioni o dove, come aveva prima detto il prof Salonia vige “lo stile del padre”: uno elargisce sapere e l’altro passivamente lo recepisce?
Ovviamente no, ma perché ciò accada anche la struttura della proposta deve essere congruente.
E fa eco Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Milano. Presidente della Commissione di controllo sulle Società comunali. Per lui “un incontro irrituale, stimolante e molto partecipato”.
Il docente e scrittore Giovanni Di Rosa va oltre: “Un incontro di alta formazione a partire da alta informazione”
Il taglio infatti è stato laboratoriale, come non è sfuggito a Mariagrazia Iacono, docente e collaboratrice del dirigente scolastico: “ Ieri sera sono tornata indietro nel tempo…. Ai giorni in cui ho incontrata la Dott.ssa Martello e per la prima volta ho sentito parlare di mediazione, gestione dei conflitti…. So-stare nel conflitto….
Non mi sono stupita affatto del taglio laboratoriale e formativo che l’Autrice ha dato all’incontro…. È nel suo stile…non era affatto una kermesse estiva….proprio no…non lo era”.
E così per Luciano Criscione, neuropsichiatra responsabile di comunità minorile penale: “Ho scoperto un posto, bello non solo per la sua architettura, che non conoscevo, ma anche per lo stile dell’accoglienza. L’incontro ha avuto uno svolgimento produttivo: ho notato tanti partecipanti attenti ed incuriositi fino alla fine. Credo che l’interesse che suscita il tema “relazioni” giustifica questo coinvolgimento tanto più se ci aggiungi la parolina magica “intelligenza”. Ho molto apprezzato la parte interattiva, di coinvolgimento “pedagogico”, di indiretta induzione alla riflessione su qualche aspetto del proprio stile/ abitudine relazionale. Questo ha certamente rappresentato il valore aggiunto che potrebbe coinvolgere un numero sempre maggiore di “sognatori”. Parlo di valore aggiunto perché l’obiettivo di rappresentare la complessità delle articolazioni relazionali ma, soprattutto, la complessità della loro gestione, è stato centrato”.
Qualcuno in modo rigoroso e puntuale ha ripreso i punti trattati:
Il conflitto nelle relazioni è auspicabile o è da prevenire?
Il conflitto può promuovere un’evoluzione personale/relazionale o conduce verso un’involuzione?
Sono alcuni degli interrogativi che gli esperti di varie discipline hanno posto a partire dai contenuti del testo di Maria Martello, “Costruire relazioni intelligenti”, presentato nella bella cornice del Chiostro di Santa Maria del Gesù a Modica Alta e commentato con grande competenza .
Le risposte non sono state e non possono essere univoche: la complessità delle relazioni ci insegna che molti fattori sono presenti nella loro elaborazione e costruzione, indicandone poi la direzione finale.
Diversi, infatti, sono i punti di vista che entrano in gioco, tutti rispettabili se pur non sempre corrispondenti alle aspettative individuali; a volte poi prevale la convinzione che ci possa essere un’unica verità; non sempre, inoltre, sono presenti la disponibilità all’ascolto, al dialogo ed al cambiamento; e infine molta incidenza ha anche il tipo di contesto in cui le relazioni vengono agite.
L’incontro ha messo in luce questi aspetti, corredati dall’illustrazione dei principi della mediazione, nei casi in cui il conflitto non riesca ad essere gestito in autonomia dalle parti interagenti.
Il pubblico numeroso ed attento ha dimostrato di aver saputo cogliere lo spirito pedagogico dell’incontro”, scrivono Melina e Sergio Rancati, psicopedagogista.
I temi posti all’attenzione del pubblico incidono sulla responsabilità a costruire una società sana, come rileva Maria Luisa Cartia, avvocato e responsabile della Commissione Mediazione del Coa di Ragusa: “Un incontro molto interessante in cui gli interventi dei relatori, hanno dispiegato, con evidenza quando mai empirica, che la cura e l’attenzione alla scienza che ha per oggetto la costruzione consapevole ed equilibrata delle relazioni umane, è il presupposto per una società sana”.
Le ragioni dell’altro sono il banco di prova delle relazioni, infatti Maria Teresa Giannì, docente così si esprime: “Incontro molto ben organizzato. Interessanti tutti gli interventi che hanno reso l’idea del contenuto del libro. Mi ha colpito sentire che il movimento e l’apertura verso le ragioni dell’altro sono soggettivi e che ognuno fa quello che sa e può fare”.
Certo, l’accento è stato sulla natura dell’uomo, volto sempre a stare in relazione come coglie Ernesto Ruta, operatore nell’ambito dei Beni Culturali:
“Grazie per tutto ciò che voi relatori ci avete comunicato sabato sera. E grazie alla Dott. Maria Martello, in particolare, per questo invito alla crescita ed alla gestione consapevole del confronto (prima ancora che del conflitto).
Abbiamo appurato come noi siamo “relazioni” e come queste possano essere declinate dal microcosmo dentro di noi, all’universo esterno a noi. Con un’infinità di sfumature: perché ognuno di noi è unico e può diventare diverso da se stesso nel tempo.
La cosa che, tra tutte, avverto come incoraggiante in prospettiva è la possibilità che questa esperienza si trasformi in disciplina e, in quanto tale, aiuti le generazioni future ad acquisire competenze maggiori delle nostre nella gestione di conflitti che – ahimè – non mancheranno mai.
Io mi ritengo già un privilegiato per il fatto di vivere e lavorare a contatto con la Bellezza. Ma, visto che in quanto uomini siamo “conflittuali”, farò tesoro dei contenuti di questo libro; se non altro, per riconoscere i diversi punti di vista, attribuendo loro uguale dignità”.
Ci accomuna la carenza di occasioni per apprendere gli strumenti per relazionarsi: “Anch’io, come il medico che è intervenuto ed altri, mi sono sentita e mi sento un vaso di coccio. I partecipanti attentissimi, dal palato fine”, ammette Ausilia Terranova, terziaria francescana e già insegnante.
L’arte di relazionarsi in modo coltivato e non istintivo è un apprendimento sempre in progress come sottolineano Daniele e Bianca Giardina, dirigente scolastico e neuropsichiatra: “Un bellissimo messaggio di fiducia nell’uomo, sulla sua capacità di migliorarsi”.
Di parere simile Rosalia Dimartino, direttore del personale: “Ho apprezzato molto sia il taglio multidisciplinare (storico, legale, psicoterapeutico, etc) sia l’approccio “educativo”, pedagogico della presentazione e la voglia di coinvolgere il pubblico attorno ad un tema centrale quale quello della relazione che attraversa la vita di tutti. Mi è piaciuto il messaggio positivo emerso: tutti possiamo imparare a vivere meglio la relazione con gli altri, partendo dalla presa di consapevolezza di se’, animati dalla curiosità, genuina, di conoscere i desideri degli altri e mettendosi in gioco attivando comportamenti diversi. E come mi disse mia nonna all’età di 98 anni “c’è sempre tempo per cambiare”.
E anche Vincenzo Peluso, docente: “L’incontro di ieri sera lo definirei un momento di “nutrimento essenziale e necessario”. “È dal momento in cui ho conosciuto Danilo Dolci, attraverso un mio amico, quasi venti anni fa, che imposto un terzo delle mie lezioni a scuola sulla necessità di costruire relazioni, sul valore dell’ascolto, sulla comunicazione nonviolenta all’interno di un gruppo, sull’essere “pane per gli altri”, buoni, gustosi, belli, e spezzettarsi, lasciarsi mangiare, mangiarsi a vicenda, e sciogliersi nella bocca, nella mente e nel cuore di ciascuno, perchè ogni piccolo frammento di noi rimargini le “microfratture” di cui si parlava ieri sera, disseminate nel nostro vivere quotidiano insieme agli altri. L’intervento di Maria Martello e il suo lavoro, per quello che ho potuto cogliere, mi è sembrato un tentativo fondamentale che va in modo luminoso in questa direzione ed attendo che mi arrivi il libro, che è andato a ruba, per potermi confrontare nuovamente con l’Autrice e per poter magari costruire dei percorsi di ricerca nel futuro anche con gli studenti”.
La serata ha generato anche la spinta a promuovere questo tema, come dichiara Amèlie Cicciarella insegnante di scuola primaria:
“Personalmente questo incontro mi ha fatto aprire la mente e il cuore verso nuove prospettive personali e intime, di lavoro, di amicizia, di incontri.
Ho pensato, ad esempio, che proporrò al mio dirigente scolastico un percorso formativo rivolto a colleghi e genitori e, pensavo ad un percorso personale in questa direzione”.
Un incontro quello di sabato ben curato, anche nella scelta degli interventi e della location (il bello ci nutre), ben equilibrato e , oggi più che mai, necessario”.
C’e chi ha partecipato all’incontro avendo già letto il libro:
“Ho avuto modo di leggere e mettere a fuoco molti punti di questo libro “Costruire relazioni intelligenti” sia per un lavoro prettamente personale su di me sia per l’ambito professionale in cui opero. Dopo aver letto il libro ho pensato: “è un lavoro che arriva in profondità ma con leggerezza”. L’incontro di presentazione di oggi è stato di grande spessore, con ospiti eccellenti. L’incontro ha avuto per me il senso di risvegliare l’attenzione di tutti noi, cittadini del mondo, addetti ai lavori e non, su un impegno civico concreto, un invito a divenire nel proprio ambito costruttori di ben-essere. Ogni intervento, con colori e sfumature diverse ha posto l’accento sul conflitto come turbolenza da attraversare ma che cela un’opportunità di crescita personale e comunitaria.
Credo che grazie a questo lavoro e alle riflessioni di tutti sia stato affidato a ciascuno un seme che spero porti molti altri frutti. È necessario un antidoto affinché Caino trovi Pace.
Sempre più spesso mi ritrovo a lavorare con bambini, famiglie, insegnanti, gruppi di colleghi, che invece di cooperare per il benessere fanno a gara a chi urla più forte. Abbiamo bisogno di quella delicatezza e nobiltà dalla autrice richiamata”, dice Graziana Nifosì, pedagogista e così Giovanna Cassarino, già Vicequestore: “Un testo multidisciplinare, di agevole lettura, frutto di intensi studi e sapienti riflessioni, proposto al lettore con le giuste chiavi e con leggiadria”.
Qualcuno ha voluto svelarsi: “Niente succede per caso. Sono stata presente a questo incontro perché invitata da vicini di casa (la cui presenza è stata registrata dopo anni di “indifferenza reciproca” o meglio non conoscenza). Dopo uno scambio verbale sereno e piacevole è iniziata ed è in costruzione una relazione che mi ha permesso di partecipare a questo incontro, non perché spinta ma perché attratta.
Ecco è stato un incontro “attraente” nel senso che personalmente ha stimolato la mia curiosità. L’ autrice, dal suo ingresso è stata glamour, dalle sue parole e atteggiamenti si è rivelata empatica ed intelligente: tre componenti che messe insieme formano una donna di successo, capace di attrarre l’altro e non di sedurlo con ricette omologate. Un incontro dove il “conosci te stesso” socratico ha fatto da sfondo ad una teoria filosofica dove la prospettiva di un altro ( uguale e diverso da me) è stata egregiamente sviluppata e resa fruibile a tutti (anche a mia figlia tredicenne). Mente e anima ringraziano per questo benessere diffuso e percepito”, sottolinea Maria Alfieri, moglie e mamma.
Qualcuno ha voluto nella laconicità apparentemente velarsi, di fatto dichiarando la sua capacità di cogliere anche ciò che non si vede: “Incontro importante fin nei dettagli”. Giuseppe Terranova, ingegnere
“La grande eleganza…oltre la grande bellezza!” Romina Rotondo, docente e giornalista.
“Speciale! Nel senso di un’occasione di crescita e approfondimento, uno stimolo alla riflessione, un pungolo alla curiosità”. Carmela Giannì, giornalista.
Il rotary ha voluto omaggiare con il riconoscimento rotariano del gagliardetto l’autrice che lo ho accolto come espressione di vicinanza a comuni valori. Al termine la Dott. Maria Martello ho donato agli intervenuti, in ricordo e vincolo, questa pergamena:
“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”.
(Proverbio africano).
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