Anche l’Abruzzo verso il rosso, certe le limitazioni durante le feste
di Redazione

La curva dei contagi pare vada stabilizzandosi, ma non è ancora calata e il ministro della Salute Roberto Speranza avverte che “i prossimi 7-10 giorni saranno decisivi” per capire se la divisione dell’Italia in regioni colorate e la strategia dei lockdown differenziati funziona oppure no. E non resterà quindi altro che la chiusura completa di tutto il Paese. Domenica hanno debuttato ufficialmente le nuove zone “rosse” in Campania e in Toscana e le “arancioni” in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche. Al duro scontro politico che ha accompagnato le decisioni si è aggiunto quello in piazza, con manifestanti scesi in strada in diverse città – in particolare a Roma, Napoli e Torino – con momenti di tensione, multe e fermi.
Nelle prossime anche l’Abruzzo dovrebbe aggiungersi alla fascia rossa, chiudendo inoltre le scuole di ogni ordine e grado e i grandi centri commerciali non alimentari per tutte le 24 ore: una misura ancor più stringente voluta dal governatore Marco Marsilio vista la crescente pressione negli ospedali. Le nuove restrizioni entreranno in vigore tra martedì e mercoledì e andranno avanti fino al 3 dicembre, quando dovrebbe esserci un nuovo punto di verifica della situazione complessiva a livello nazionale, per aggiornare i colori sulla mappa della penisola.
Non deve scendere solo la curva del contagio ma anche quella dei ricoveri, che invece continua tuttora a salire: si spera che sia effetto del boom di positivi registrato tra ottobre e novembre ma, ammesso che a dicembre iniziassero a diminuire anche le terapie intensive, le restrizioni a spostamenti, incontri e assembramenti – ormai è chiaro – resteranno tutte in vigore. Ancora non si sa in che modalità dovremo viverle, cosa sarà consentito e cosa sarà vietato in dettaglio: dipenderà, al solito, dai bollettini dei prossimi giorni ma di sicuro non saranno feste come quelle degli anni passati. Per arginare il rischio della terza ondata, concomitante con quella classica influenzale, il governo è deciso a continuare a ridurre al massimo la mobilità e a non commettere lo stesso errore dell’estate, abbassando la guardia.
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