Attualità Coronavirus

Covid, la variante inglese è più letale

La B.1.1.7 sarebbe dal 40 al 60 per cento più letale

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/15-02-2021/covid-la-variante-inglese-e-piu-letale-500.jpg Covid, la variante inglese è più letale


La variante inglese, chiamata anche B.1.1.7, sarebbe effettivamente più letale (oltre che più trasmissibile). La conferma di quanto era già sembrato emergere a fine gennaio viene dal NERVTAG, New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group, l’organo che rappresenta l’analogo britannico del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) italiano, il quale ha presentato nuovi dati che si basano su circa il doppio degli studi rispetto alla valutazione precedente (su cui avevamo scritto QUI).

Rischio maggiore tra il 40-60%
«Le analisi indicano che è probabile che B.1.1.7 sia associato a un aumentato rischio di ospedalizzazione e morte rispetto all’infezione “arcaica” del virus», si legge nello studio illustrato sul sito governativo. I rapporti provengono da varie analisi dagli ospedali in Gran Bretagna e l’entità dell’aumento del rischio non è quantificata, ma Neil Ferguson, epidemiologo e consulente scientifico del governo britannico, ha detto un’intervista: «Il quadro generale è qualcosa come un aumento tra il 40 e il 60% del rischio di ospedalizzazione e di morte». Tra i vari studi ce n’era uno della London School of Hygiene & Tropical Medicine che ha offerto stime approssimative dell’effetto osservato sulle morti. Ha esaminato 3.382 decessi, 1.722 dei quali di persone infettate dalla variante e ha stimato che il rischio di morte fosse del 58% più alto tra questi ultimi casi. Per gli uomini di età compresa tra 55 e 69 anni il rischio complessivo di morte è aumentato dallo 0,6% allo 0,9%. Per le donne in quella fascia di età dallo 0,2% allo 0,3%.

Quanto è diffusa
La maggior parte dei casi di Covid-19, anche quelli causati dalla nuova variante, non sono fatali, gli scienziati lo ripetono, anche perché i decessi esaminati sono solo una piccola percentuale tra tutti. Considerando però che la variante inglese è capace di diffondersi il 50% (almeno) più delle precedenti forme del virus, non è una buona notizia. In Gran Bretagna i casi da variante inglese rappresentano oltre il 90% dei positivi, in Francia la prevalenza è del 20-25%, in Germania sopra il 20%, in Italia, dopo la prima indagine siamo arrivati al 17,8%, ma in alcune zone la prevalenza è di oltre il 50% e il timore degli scienziati, come evidenziato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è che «nell’arco di 5 o 6 settimane il ceppo B.1.1.7 possa sostituire completamente o quasi l’altro ceppo attualmente circolante» nel nostro Paese. Per questo gli inviti a nuove chiusure per contrastare l’avanzata della variante, come hanno deciso in altri Stati europei, e come esorta a fare il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) in una nota: «Il rischio associato a un’ulteriore diffusione del Covid nell’Ue è attualmente valutato come alto-molto alto per la popolazione complessiva e molto alto per gli individui vulnerabili. I Paesi dovrebbero accelerare le campagne di vaccinazione, poiché le varianti hanno maggiore trasmissibilità e potrebbero determinare una maggiore gravità della malattia e i vaccini con licenza esistenti potrebbero essere solo parzialmente o in gran parte meno efficaci».

Le cause della maggiore letalità
Le ragioni di un tasso di mortalità maggiore della variante inglese non sono del tutto chiare. Alcune prove suggeriscono che le persone infettate dalla variante possono avere cariche virali più elevate, una caratteristica che potrebbe rendere il virus più aggressivo, ma la maggior letalità potrebbe anche derivare dalla capacità della variante di diffondersi molto facilmente in contesti come le case di cura e gli ospedali, dove le persone sono già vulnerabili. Indipendentemente dalla spiegazione, scrive il New York Times: «I consulenti scientifici del governo britannico hanno dichiarato che le nuove scoperte hanno messo a nudo i pericoli che corrono i Paesi che allentano le restrizioni man mano che la variante prende piede».


© Riproduzione riservata