Ragusa - Per la seconda settimana consecutiva la Sicilia ha numeri da zona bianca e dunque. da lunedì prossimo 4 ottobre, tornerà nella fascia di rischio più bassa (che non è troppo diversa dal giallo). I tassi di occupazione di rianimazioni e reparti ordinari Covid sono al 7,5% (ricoveri calati in 7 giorni da 82 a 60) e 13% (da 574 a 482): entrambi sotto le rispettive soglie del 10 e 15%. Era invece la Calabria che, ancora una volta, poteva dare il cambio all’Isola in area gialla - con i due parametri al 9% e 16% - ma anche stavolta si salverà, grazie al terzo parametro di riserva: i nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, 46 sotto il limite di 50.
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Tornando alla Sicilia, i movimenti per la riapertura di scuole e attività non hanno rimesso in circolo l’infezione, nonostante il rialzo segnato dal bollettino di giovedì e le pessime performance sul piano vaccinale, ostaggio dei nuovi furbetti dell’esenzione. Anche l’incidenza settimanale dei morti sulla popolazione è diminuita, passando da 2,1 a 1,3 decessi per 100mila abitanti. Almeno per quel che valgono i numeri della Regione, non solo sui morti recuperati: basti pensare che ieri Palazzo d’Orleans comunicato di aver ricevuto, dal laboratorio principale dell'Asp di Palermo, i risultati di 3.634 tamponi riferiti addirittura al 2020.
In zona bianca, ricordiamo, le differenze sono essenzialmente due: si può togliere la mascherina all’aperto e bar, pub e ristoranti non hanno più il limite di 4 avventori non conviventi allo stesso tavolo all'aperto, mentre al chiuso il massimo è di 6. Per il resto è tutto “normale”, a parte le discoteche che sono ancora chiuse in ogni zona. Dal punto di vista del contenimento del virus: l’aspetto restrittivo è ormai affidato al green pass, soprattutto dal 15 ottobre quando ne sarà esteso l’obbligo a ogni luogo di lavoro; quello sanitario, all’avvio progressivo delle terze dosi per tutti.