Ragusa - A sostenerne il numero assoluto di contagi è ormai soprattutto la variante Delta, che sta rapidamente soppiantando le precedenti. Nell’ultima settimana, la mutazione che sta dilagando in Gran Bretagna e altri Paesi è salita in Italia dal 16,8 al 22,7% dei casi Covid totali; mentre l’Alfa, ex inglese, è scesa dal 75 al 57%. Tuttavia sono enormi le differenze tra le regioni: nonostante gli allarmismi sugli sbarchi di migranti, la Sicilia è quella con l’incidenza più bassa, al 2,9%; contro il 70% del Friuli o il 67% della Sardegna. Solo in 5 regioni non è stata ancora riscontrata - Basilicata, Molise, Umbria, Val d’Aosta e provincia di Trento – ma sono quelle più piccole.
La Delta, per quanto circoli, non sembra ancora impattare con i tassi di positività ospedalizzazione. Quest'ultimo, in particolare, è il vero referente da tenere d'occhio giacché chi è vaccinato, seppure dovesse infettarsi, è comunque protetto dalle conseguenze gravi del Coronavirus, anche nella sua ennesima mutazione. Ce n'è già un nuova all'orizzonte: si chiama Epsilon e la rivista Science, che ne ha parlato di recente, la considera ancora più aggressiva: dobbiamo sbrigarci ad andare agli hub, tutti quanti, per toglierle il terreno sotto i piedi. Lievi oscillazioni quotidiane sono fisiologiche con cifre tanto basse, ma restano i ricoveri e i decessi a dover allarmare cittadini e istituzioni, e si abbattono solo coi vaccini.