Attualità La questione

Covid Sicilia, soldi finiti: chiudono gli hub vaccinali negli ospedali

Rinuncia alla lotta contro il virus o vera riconversione dei reparti per gli altri malati?

https://www.ragusanews.com/immagini_articoli/19-11-2021/covid-sicilia-soldi-finiti-chiudono-gli-hub-vaccinali-negli-ospedali-500.jpg Rinuncia alla lotta contro il virus o vera riconversione dei reparti per gli altri malati?


 Ragusa - Stop ai centri vaccinali negli ospedali: restano hub, medici di base, farmacie e iniezioni "porta a porta". Non è una minor preoccupazione per l’epidemia Covid o un boom di immunizzazioni che rende dismissibili alcune strutture (sono 800mila i siciliani che non hanno ancora ricevuto una dose): dietro la scelta di Palazzo d’Orleans c’è l’altra epidemia che sta scoppiando – quella dei malati di patologie differenti, fin qui trascurate, a cui riconsegnare medici e infermieri sottratti dall’allarme Coronavirus – e soprattutto il rubinetto dei soldi per l'emergenza rimasto a secco: con l’avvio dei richiami addizionali agli over 40 e, presto, delle prime iniezioni agli under 12, occorre “razionalizzazione la spesa”.

Anziché prevedere un aumento dell’attività con l’avvio di questa nuova fase della campagna, l’assessore alla Salute Ruggero Razza dev’essere così convinto della fiacca risposta degli abitanti a terze dosi e somministrazioni ai bambini, che ha calcolato un calo da 60mila a 15mila vaccini al giorno sull’Isola. Del resto anche con il “booster”, inoculato finora quasi solo agli immunodepressi, abbiamo già accumulato ritardo: al momento la copertura in Sicilia è al 36% contro una media italiana del 53%. E così mentre le altre regioni vanno nella direzione opposta, cioè quella di dismettere gli hub mantenendo solo i centri vaccinali negli ospedali, da noi saranno manager e commissari provinciali a decidere se e quali hub ospedalieri salvare.

A Catania ad esempio stanno chiudendo quelli di Biancavilla, Giarre, Militello, Paternò e Bronte, dove resteranno in vita i soli ambulatori territoriali: ne resterà aperto solo uno ospedaliero in tutta la provincia - forse al Cannizzaro - per i pazienti fragili o allergici, bisognosi della presenza dell'anestesista. Luci spente anche per uno dei quattro hub di Ragusa, ormai deserto. Vista l’affluenza, ormai comodamente gestibile, non avrebbe senso tenerli in piedi: speriamo che siano davvero riconvertiti alla diagnosi e alla cura delle altre patologie e non semplicemente chiusi per la scadenza dei contratti del personale extra, assunto nella fase critica dell’epidemia. Anche perché sono i posti letto a mancare, più che medici e infermieri.


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