Ragusa - La benedizione pasquale quest’anno sarà data alla vigilia, col siero anti Covid e il certificato con la data del richiamo, anziché con l’acqua santa e il ramoscello d’ulivo. Sabato 3 aprile 500 parrocchie e oratori siciliani saranno coinvolti nella vaccinazione: gli verranno recapitate 50mila fiale in tutto, da somministrare a fedeli e non tra i 69 e i 79 anni, sempre alle condizioni previste dall'autorizzazione degli enti regolatori. Esulta l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, parlando di “una vera Pasqua di rinascita” per l’Isola. Nei prossimi giorni ciascuna delle 18 diocesi comunicherà l'elenco delle chiese dove i cittadini si potranno recare per l’iniezione, previa prenotazione nella parrocchia stessa, anche via mail o al telefono. Meglio sbrigarsi a chiamare perché a ciascuna saranno consegnate massimo 100 dosi, e la lista dei richiedenti va spedita al dipartimento regionale entro il 31 marzo.
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I vescovi hanno sconsigliato però ai preti di sottoporsi loro stessi all’inoculazione: un’accortezza per evitare ripercussioni sulle celebrazioni della Pasqua, visti i dolori e gli stati influenzali che possono cogliere in qualche caso. Ma non finisce qui. La campagna vaccinale in estate sbarcherà pure sulle spiagge: "Dopo le parrocchie andremo anche al mare - annuncia Nello Musumeci -, siamo pronti a fare le iniezioni anche negli stabilimenti balneari, naturalmente d'intesa con la federazione interessata ed il consenso dei titolari. Ma lo possiamo fare appena avremo i vaccini. Non ci dobbiamo mai fermare, neppure in estate". Il governatore aspetta la popolazione pigra e riluttante al “varco” dei litorali, all’inizio della stagione balneare. Vanno bene pure “i centri commerciali”, il problema è come al solito l’approvvigionamento: “Possiamo anche lavorare di notte” ma non dipende da Palazzo d’Orleans il rispetto della puntualità delle forniture da parte delle varie multinazionali.