Roma - I ricoveri sono quasi tutti di no vax o persone che hanno lasciato trascorrere troppi mesi dall’ultima somministrazione di vaccino anti Covid; d’altro canto chi si contagia con la variante Omicron (e ormai gira solo questa), se ha due-tre dosi in corpo se la cava solo con qualche sintomo e un lungo isolamento domestico. Proprio quest’ultima prospettiva spinge molti a controllarsi col tampone ufficiale in drive-in e ambulatori solo se sta davvero male, il che contribuisce a spargere il virus. Dopo due anni, il costo sociale ed economico di questa pandemia è diventato insostenibile.
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Tanto vale aprire i rubinetti dell’infezione, con la maggioranza della popolazione ovviamente protetta dai vaccini, e farlo circolare così anche tra chi non è vaccinato perché sviluppi l’immunizzazione naturale al minor costo previsto da Omicron.Parrebbe questa la strategia del premier britannico Johnson, che ha abolito green pass e mascherine: una convivenza col virus, ma la sua endemizzazione – avverte tra gli altri l’epidemiologo padovano Andrea Crisanti – significherà abbassare di molto le aspettative di vita media nel Paese; soprattutto in Sicilia, che da quando è partita la campagna viaggia a un tasso di immunizzazione costantemente al di sotto della media nazionale.
L’approccio inglese è ad alto rischio fallimento per la dimensione che sta assumendo il contagio ma anche i decessi che, non dimentichiamolo, è assolutamente di provocare pure Omicron. In fondo anche Draghi, consentendo tutto alla gran parte degli italiani col super green pass, sta sviluppando un corso simile nel nostro Paese. Forse era inevitabile, visto che lo stesso Fauci ha ammesso che alla fine il Coronavirus, o una sua variante indebolita, lo prenderemo tutti e continueremo a infettarci per anni nonostante i vaccini.