Scicli - Il ritorno delle processioni della Domenica delle Palme e delle grandi feste patronali spente da due anni di Covid: con la fine dello stato di emergenza nazionale, il 31 marzo, la Sicilia è pronta a riabbracciare i cortei religiosi e laici già dalla Settimana Santa, che quest’anno cade tra 10 e 16 aprile. L'hanno stabilito i vescovi delle 18 arcidiocesi siciliane riuniti in occasione dell'elezione del vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, a presidente della Cesi.
Rivedremo dunque in corteo rami di ulivo e palme intrecciate, come per il Cristo Risorto a Scicli, ma non fuochi d’artificio: “Un gesto concreto di compassione col popolo ucraino mentre uomini, donne, anziani e bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe della guerra" spiegano gli alti prelati. C’è, però, un altro comandamento ribadito alle 1053 confraternite isolane dalla conferenza episcopale: quello di "non accogliere tra i propri membri persone che appartengono ad associazioni di tipo mafioso, contrarie ai valori evangelici e colpevoli di delitti disonorevoli".