Palermo - Il fatto che abbiano minacciato di chiamare i carabinieri dimostra, se ce n'era bisogno, che qualcuno ha ancora capito un tubo di cosa dice la legge e come funziona il green pass. Non parliamo di due eremiti che vivono sui monti ma di due politici, deputati regionali, respinti stamani al varco d'ingresso di Palazzo dei Normanni a cui si erano comodamente presentati intorno alle 11,30. Una è addirittura la vicepresidente dell'Assemblea siciliana, Angela Foti; l’altro il capogruppo di Attiva Sicilia, Sergio Tancredi (insieme nella foto). Ferventi No Pass, entrambi si sono rifiutati di esibire la certificazione verde all’entrata.
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Tancredi ha chiamato perfino i carabinieri: "Mi hanno chiesto se ci fossero problemi di ordine pubblico - racconta, senza rendersi conto che il “problema” era lui -, andrò alla Digos per denunciare”. Evidentemente non deve aver ricevuto soddisfazione dai militari, né ne riceverà dalla polizia. “La questione è giuridica – sostiene - io sono stato eletto dal popolo, mi si impedisce, con un provvedimento amministrativo, di svolgere le mie funzioni parlamentari di rappresentanza" di una popolazione in maggioranza vaccinata e che va a lavoro senza tante storie.
"Lo facciamo - aggiunge Foti - per stabilire un principio costituzionalmente garantito. Siamo fra i deputati più presenti, io il green pass ce l'ho e oggi ci sarò". I due parlamentari dicono di parlare anche per i colleghi del gruppo Matteo Mangiacavallo ed Elena Pagana, compagna dell'assessore alla Sanità Ruggero Razza. "Matteo ha scritto una lettera al segretario generale dell'Ars - dice Foti -, Elena è d'accordo con noi sulla tutela dei lavoratori". Attiva Sicilia, gruppo di ex grillini ora in maggioranza, chiede una struttura per i tamponi sul posto.