Due date a confronto: positivi, morti e guariti in Italia e in Sicilia
di Redazione

Ragusa – Il Corriere della sera mette a confronto, nell’edizione odierna, i numeri del Covid di due date a distanza esatta di un anno: il 21 dicembre 2020 e 2021 (tabella allegata). Nonostante ad oggi i cittadini over 12 vaccinati con almeno una dose e quelli guariti da massimo 6 mesi abbiano raggiunto insieme il 90% dell’intera popolazione italiana, i contagi nell’anno che sta per finire sono quasi triplicati rispetto a quello che passa per essere l’annus horribilis della pandemia. Questo ha portato a un conseguente incremento dei pazienti sia deceduti che guariti: i primi sono raddoppiati mentre i secondi sono quintuplicati e dunque, in proporzione, aumentati notevolmente di più – grazie ai vaccini – nonostante limiti e restrizioni anti contagio estremamente più blandi del 2020.La Sicilia ha scarti più alti della media nazionale, passando in un anno da 2.181 a 7.364 decessi ma anche da 49.114 a 315.279 guarigioni complessive.
In Italia i posti letto occupati in rianimazione e le persone attualmente positive, invece, sono circa la metà: sull’Isola, in particolare, le terapie intensive sono scese da 181 a 67 e i positivi da 33.903 a 21.934. Un altro segno dell’efficacia dei sieri, ma la variazione quotidiana dei contagi è in salita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: vuol dire che la loro protezione sta scadendo proprio in questi giorni. A rinnovarla con la terza dose, come riporta la piattaforma governativa, è stato però già il 78% e dunque: o qualche variante sta sfuggendo ai vaccini, o questi sono meno potenti di qual che si crede; o è lecito attendersi un netto miglioramento nelle prossime settimane, se non nei contagi – che resteranno sempre possibili – almeno nei loro effetti gravi. Sono i ricoveri a creare l’emergenza, non il virus in sè.
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