di Ansa

CATANIA, 13 FEB “Sono assolutamente innocente dai
reati che mi contestate, gli ho soltanto dato un passaggio in
auto”. Lo ha detto, facendo spontanee dichiarazioni al Gip, il
55enne Luciano Valvo, fermato dai carabinieri per concorso in
omicidio, su disposizione della Procura di Catania, nell’ambito
dell’inchiesta su uno dei due femminicidi di Riposto. L’indagato
si è poi avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo
l’accusa, con la sua Volkswagen Golf nera avrebbe accompagnato
Salvatore La Motta, l’ergastolano di 63 anni che poi si è
suicidato, sul luogo del delitto di Melina Marino, nel lungomare
della città ionica.
Il suo difensore, dopo l’interrogatorio di convalida, ha
precisato che “non è vero che Valvo abbia accompagnato La Motta
a casa” dopo il delitto, “come si può rilevare dall’analisi del
gps della sua auto” e che “non stava scappando quando è stato
arrestato, perché era a casa”. Il legale ha precisato che il suo
assistito “non ha neppure un cellulare con cui comunicare” e che
questo “va a suo favore per eventuali appuntamenti telefonici
che non poteva assolutamente prendere”. L’avvocato Iofrida, a
conclusione dell’interrogatorio, che si è svolto in collegamento
su una piattaforma social con lui e Valvo dal carcere e Gip e il
pm da Palazzo di giustizia, ha presentato al giudice Luca
Lorenzetti un’istanza di scarcerazione immediata per il concorso
in omicidio e, in subordine, la concessione degli arresti
domiciliari se dovesse derubricare il reato in favoreggiamento
personale.
Il provvedimento di fermo della Procura distrettuale etnea si
basa su indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre e del
nucleo investigativo del comando provinciale di Catania. (ANSA).
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