Mortalità per cancro apparentemente inspiegabile, il caso arriva a Roma
di Redazione

Montallegro, Ag – Approda alla Camera dei deputati il caso Montallegro, dove c’è poco da ridere: un morto su 2, tra tutti i residenti deceduti dal 2000 al 2020, se n’è andato per tumore; 560 funerali in 20 anni, di cui 252 celebrati per colpa di un cancro. Fuori dai canali ufficiali (i registri tumori della provincia sono fermi a quasi 10 anni fa), la lista è stata richiesta dalla Pro Loco cittadina al sostituto del sindaco, visto che il comune è commissariato. È il secondo comune agrigentino nel giro di un mese, dopo Naro, che si chiede cosa stia accadendo ai propri abitanti.
“Qui si muore di tumore e non sappiamo perché, chiederemo una indagine ambientale” denuncia il deputato del Gruppo Misto Michele Sodano, che ha presentato l’interrogazione parlamentare a Montecitorio, con l’intervento del presidente della commissione antimafia Nicola Morra. Non si comprende la genesi della patologia, dato che nella zona non ci sono fabbriche e industrie inquinanti; è presente tuttavia una discarica di rifiuti al confine con Siculiana, sequestrata nel 2020 per irregolarità ambientali e dissequestrata quest’anno dopo il ricorso in Cassazione della Catanzaro costruzioni che la gestisce.
Nel dubbio, cittadini e Pro Loco hanno presentato ora un ulteriore ricorso al Tar per la costruzione, affidata alla stessa ditta, di un impianto integrato per il trattamento e il recupero di frazione organica da raccolta differenziata: considerato una “lesione irreversibile della vocazione agro-turistica” del territorio, secondo gli avvocati la struttura avrebbe pure “molteplici profili di illegittimità” sorgendo a meno di 3 km dal centro abitato e impattando su una zona “con vincolo di inedificabilità assoluta imposto in modo retroattivo”. E mentre la battaglia di carte bollate va avanti, la gente muore.
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