Eredità Agnelli: mamma Margherita contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann
di Redazione

Una faida in famiglia che vede mamma contro i figli per questioni economiche. Margherita Agnelli torna in tribunale contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann per la disputa sull’eredità della madre Marella Caracciolo Agnelli, moglie dell’avvocato Gianni Agnelli, deceduta da tre anni.
L’Eredità Agnelli
Ieri, lunedì 7 novembre 2022, a Torino, Margherita Agnelli è tornata in tribunale contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann, davanti alla giudice Nicoletta Aloj. Margherita Agnelli ha avviato contro i figli, una causa sulla successione della madre Marella Caracciolo, morta a 91 anni nel 2019, 16 anni dopo l’avvocato Gianni Agnelli.
Margherita, figlia di Gianni e madre di John, Lapo e Ginevra Elkann (e degli altri cinque figli Maria, Pietro, Anne, Sofia, Tatiana, avuti con il secondo marito Serge de Pahlen), da anni contesta tutti gli atti ereditari.
Il Tribunale dovrà esprimersi sulla quota di legittima che, nel nostro Paese spetta agli eredi. Margherita Agnelli, infatti, punta a ottenere il 50% dei beni del patrimonio della madre dimostrando che Marella Agnelli fosse residente in Italia e non in Svizzera.
Se le richieste di Margherita fossero accolte, ci potrebbero essere impatti sugli assetti del patrimonio di famiglia, la società Dicembre e la governance del gruppo Exor. Il valore della Dicembre, che appartiene a John per il 60% e a Lapo e Ginevra per il restante 40% suddiviso in parti uguali, al momento della morte nel 2019 di Marella Caracciolo sarebbe stato di 4,6 miliardi. Di questa società Margherita rivendicherebbe il 50%. Mentre, il gruppo Exor, la holding finanziaria olandese che amministra le società Stellantis, Ferrari, Iveco, CNH Industrial, il gruppo editoriale Gedi, l’Economist e la Juventus, nel 2021 ha registrato un fatturato di 33,6 miliardi di euro e un utile netto di 3,5 miliardi.
La linea di Margherita Agnelli
La donna ha già una causa pendente a Ginevra, nella quale ha impugnato i tre testamenti svizzeri in cui sua madre Marella ha indicato come unici eredi gli Elkann. Ora Margherita ha deciso di aprire una causa anche in Italia, in quanto sostiene che sua madre abbia avuto la residenza abituale in Italia, dove è morta, e quindi la successione andrebbe regolata dal diritto italiano e non da quello svizzero.
La “tesi italiana” di Margherita, secondo la quale gli interessi di Marella sono sempre stati in Italia, è sostenuta da un articolato dossier che riscostruisce giorno per giorno gli spostamenti della madre negli ultimi 15 anni. L’atto di citazione di Margherita, 200 pagine argomentate dall’avvocato milanese Dario Trevisan, delinea lo scenario di un vero e proprio complotto volto “alla totale esclusione della figlia e dei suoi discendenti, ramo de Pahlen, dalla successione Caracciolo”. Sostiene dunque Margherita che la madre sarebbe “stata indotta a rilasciare i testamenti, nonostante non ne potesse comprendere la portata” in quanto per motivi di salute fosse “minata nella sua effettiva capacità naturale a testare”.
Quindi il primo nodo da sciogliere è proprio quello della giurisdizione: la questione si gioca tra Italia e Svizzera.
La difesa di John, Lapo e Ginevra Elkann
I legali dei fratelli Elkann rispondono menzionando tra l’altro che la donna già dagli anni ‘70 aveva il domicilio a Saint Moritz con iscrizione all’Aire e che una vecchia indagine fiscale dell’Agenzia delle Entrate sull’eredità Agnelli aveva confermato che Marella era regolarmente residente in Svizzera dagli anni ‘70. Inoltre, John, Lapo e Ginevra Elkann nella loro memoria rispondono che nel 2004 “due fondamentali accordi sono stati negoziati e liberamente sottoscritti” da Margherita, che grazie ai quali ha ottenuto 1,2 miliardi. Gli Elkann hanno sempre sostenuto che il controllo di John sulla holding torinese al vertice del gruppo non possa essere messo in discussione in alcun modo.
Perciò sul tavolo ora c’è la questione pregiudiziale: il tribunale di Torino può procedere (come vorrebbe Margherita) o deve rinunciare (come sostengono gli Elkann)? Oggi, secondo fonti legali, non ci sarà alcun verdetto: per la decisione si andrà al 2023. E l’eredità Agnelli ancora non trova pace.
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