di Ansa
Promosso dal comitato civico per
la Sanità di Sciacca (Agrigento), e sottoscritto dai sindaci di
14 comuni del comprensorio è stato presentato oggi un esposto
alla procura della Repubblica e alla procura regionale della
Corte dei Conti per evidenziare una situazione definita “grave a
causa di una serie di criticità relative al funzionamento del
“Giovanni Paolo II”, nosocomio con pochi medici in servizio nei
vari reparti e con una qualifica, quella di Dea di primo
livello, riconosciuta dalla Regione Siciliana nel 2019 ma mai
resa operativa, perché negli anni non sono mai stati reclutati i
neurologi necessari ad attivare la ‘Stroke unit’ per la cura
tempestiva degli ictus cerebrali”.
L’esposto alla magistratura scaturisce anche dalla recente
bozza di disegno di legge trapelata dall’assessorato regionale e
finita sui giornali, quella che però l’assessore Giovanna Volo
ha definito “una mera ipotesi di studio non ufficiale”, secondo
cui l’ospedale di Sciacca verrebbe eventualmente declassato ad
ospedale di base. “Ci sembra quasi di assistere – dicono dal
Comitato Ignazio Cucchiara e Franco Giordano – ad un preciso
disegno politico nei confronti del nostro ospedale”.
Tra i problemi sottoposti all’attenzione della procura della
Repubblica e della Corte dei Conti ci sono la riduzione drastica
di operatori sanitari nel settore della Salute mentale e un
lungo elenco di reparti in grave sofferenza: dal funzionamento a
singhiozzo di una delle due sale di Emodinamica, dove da anni
sono in corso dei lavori di ristrutturazione tuttora sospesi, al
mancato utilizzo di un nuovo angiografo, strumento costato mezzo
milione di euro ma ancora imballato.
Sull’esposto presentato oggi ci sono le firme degli
amministratori di Alessandria della Rocca, Burgio,
Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula,
Menfi, Montallegro, Montevago, Santa Margherita di Belice, Santo
Stefano Quisquina, Sambuca di Sicilia, Sciacca e Villafranca
Sicula.
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