Ragusa - Cinquemila medici di famiglia, 4.000 dentisti, 1.500 farmacie e una rete di duemila imprese e stabilimenti dove vaccinare i dipendenti. È il grande piano di Palazzo d’Orleans per recuperare le 40mila vaccinazioni saltate dopo lo stop ad AstraZeneca - che ha fatto scendere al 75% la quantità di sieri somministrati finora - e avvicinare così l’obiettivo di immunizzare quasi tutti i siciliani entro settembre. Nei prossimi nuovi “hub” in apertura, fabbriche e aziende, la coppia Musumeci-Razza conta di vaccinare un milione fra operai, impiegati e loro familiari. Di benzina in serbatoio ce n’è: ad oggi, sul report ministeriale, figurano ancora quasi 200mila fiale da scongelare. Di queste 80mila sono AstraZeneca, che da oggi riprenderà a spedire altre migliaia dopo la revoca del blocco dell’Ema, più politico che sanitario: in concreto s’è tradotto nella semplice aggiunta di un’avvertenza in più nel bugiardino e nell’assicurazione che si continuerà comunque a indagare sui sintomi da trombosi, per ora tanto rari da non avere rilevanza statistica (25 su 20 milioni).
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Si riparte quindi, dalle ore 15, con i target assegnati ad Astrazeneca: over 70, docenti e forze dell'ordine prenotati oggi stesso. Chi ha saltato il turno nei 4 giorni di stop sarà dall’Asp di pertinenza, ricevendo un messaggio via mail o sul cellulare con la nuova data e orario di appuntamento. Nell’ambizioso progetto della Regione i medici di famiglia sono dati per operativi già dalla prossima settimana, nei centri pubblici o nei loro studi; poi, dai primi di aprile, saranno reclutati farmacisti e odontoiatri. Naturalmente tutto il disegno resta legato, più che allo scioglimento delle riserve di pochi siero scettici, all’arrivo concreto delle nuove forniture. Allo stato, la percentuale di siciliani che ha completato il ciclo è pari al 3,31% - in linea con la media Italia del 3,6% - ma sono rimasti indietro gli over 80: solo il 7,3% ha ricevuto la seconda iniezione, contro il 10,6% nazionale.