La condanna fisica, psicologica, professionale per l’attrice ha il nome di una malattia cronica che l’ha tenuta lontana per anni dai set
di Redazione

L’attrice Francesca Neri racconta come convive con la cistite interstiziale, una malattia cronica molto dolorosa
Claudio Amendola, il compagno da oltre venti anni di Francesca Neri in lacrime recentemente ha confessato a Verissimo: «Mia moglie Francesca ha una malattia, un dolore fisico enorme». Il giudice di Star in the Star è stato ospite nel salotto di Silvia Toffanin dove si è raccontato a cuore aperto. Tra carriera e vita privata. Claudio Amendola ha parlato anche di un momento difficile per la moglie Francesca Neri. «Non ha una malattia chiara – spiega commosso l’attore romano – ma ha una difficoltà nel vivere le sue giornate. Ha un dolore fisico enorme. Anche nella malattia, cerca la forza per stare bene.
Francesca Neri riguardo alla sua malattia, ribatte: “Ho pensato al suicidio, resisto grazie a Claudio”
L’attrice ha raccontato di come convive con la cistite interstiziale, una malattia cronica molto dolorosa
Dopo le strazianti parole del marito Claudio Amendola, Franceca Neri è tornata a parlare della sua malattia cronica, la cistite interstiziale. Presentando il suo libro “Come carne viva”, l’attrice ha dichiarato: “La fase acuta è durata tre anni. Non ne sono fuori, non si guarisce: impari a gestirla e a non provocarla, in modo che non sia invalidante. Ho accarezzato l’idea del suicidio, senza Claudio non ce la farei”.
Che cos’è la cistite interstiziale?
La cistite interstiziale è una condizione infiammatoria cronica della vescica, che può colpire persone di qualsiasi età e sesso, ma che è più frequente nel sesso femminile. Diversamente dalla cistite comune non è causata da stress, viceversa il dolore continuo può causare disturbi psicologici quali ansia e depressione. L’evoluzione della malattia è lentamente ma progressivamente ingravescente, con deterioramento delle funzioni vescicali e ripercussioni che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita.
La cistite interstiziale, malattia che l’ha portata a reinventarsi la sessualità con il proprio compagno, ma anche a darsi limiti nel mangiare, ad entrare in luoghi con aria condizionata o dove fa molto caldo. In Come carne viva, Neri ripercorre anche ampi stralci della sua carriera, come le problematiche ad accettarsi nella propria conturbante bellezza. “Non sopportavo il naso né il pomo d’Adamo, troppo pronunciati. Detestavo la mia fronte troppo alta e larga (..) E poi lo sbaglio delle labbra rifatte, a cui sono riuscita a rimediare”, chiosa la musa di Almodovar e Bigas Luna.
L’addio al cinema.
“Dicevano che ero drogata” – Ad aiutarla nel periodo più buio, inaspettatamente, è stato il web. “Io non credo ai social, ma i primi due anni sono stata in una chat di donne che soffrono di questa patologia. Un po’ come gli alcolisti anonimi…”, ha raccontato la Neri in un’intervista al “Corriere della Sera”. Dopo l’addio al cinema ha invece trovato poca solidarietà tra i colleghi: “Da una parte c’era incredulità, non capivano come avessi fatto a staccare. Altri dicevano che ero talmente drogata che non mi reggevo in piedi”.
Niente caldo e aria condizionata – Dopo tre anni di calvario, l’attrice è riuscita a trovare un compromesso con la sua malattia: “Ho trovato un equilibrio, che devo difendere. Ho cominciato a privarmi delle cose che potevano scatenare una reazione: aria condizionata, il caldo, certi cibi”
“Il dolore più grande è stato per mio figlio” – La malattia ha stravolto completamente la sua vita e quella della sua famiglia: “Volevo stare sola, anche per proteggere mio figlio Rocco. Di fatto sono stata via tre anni, anche se ero in casa con loro, ed è la cosa più terribile.
Il dolore più grande è stato per mio figlio, il libro l’ho scritto per lui”. Una prova che ha messo a durissima prova anche il suo matrimonio: “Claudio è il mio opposto, eppure eccoci ancora qui dopo 25 anni. Se non avessi avuto questa complicità e questo affetto non ce l’avrei fatta”.
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