Una pubblicazione curata dalla figlia di Gianni, la giornalista Federica, è una raccolta di articoli, momenti, scatti di una brillante carriera
di Gabriele Giannone


Vittoria – All’onore e alle memoria di Gianni Molè, il giornalista vittoriese dalla pluralità di valori. Da quello culturale a quello sindacale. Gianni Molè non era solo il capo ufficio stampa del Libero Consorzio. Rimane come il giornalista che ha formato una generazione di giornalisti.
Gianni è stato stroncato dal Covid, quasi ne avesse colti i segni premonitori in un suo ultimo articolo quando testualmente scriveva: ”Viviamo sentimenti contrastanti in questi mesi di emergenza sanitaria. La paura del contagio, la speranza di uscirne indenni”.
Gianni Molè è stato una vittima della pandemia. Ma affidandoci al senso dell’elogio leopardiano del dubbio, per dirla alla Franco Nicastro, grande amico di Gianni, è stato forse vittima di un sistema organizzativo, non sanitario, che non era pronto ad affrontare una battaglia imprevedibile.
Venerdì sera nei locali del circolo nautico Anemos di Scoglitti, è stato presentato il volume “La voce libera degli iblei”. La pubblicazione curata dalla figlia di Gianni, la giornalista Federica, è una raccolta di articoli, momenti, scatti di una brillante carriera.
Davanti ad una foltissima platea di società civile, alla moglie Eliana e alla figlia Giulia, la serata è stata presentata dal giornalista Pippo La Lota che ha saputo conversare con gli ospiti, tra cui anche il Commissario dell’ente provinciale, SAlvatore Piazza.
Tante le testimonianze di amici e colleghi in memoria di quella voce libera che rimarrà per sempre quale esempio civile.
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